Anche a Catania sono state registrate alcune irregolarità per il test d'ammissione in Medicina: a dichiararlo è un aspirante camice bianco che ha raccontato un particolare episodio. Non è tardata ad arrivare la risposta dell'Università di Catania, che ha fatto alcune precisazioni sulla vicenda.
Sono tante le irregolarità segnalate per il test di Medicina, che si è svolta ieri in tutta Italia. Tra queste, un episodio in particolare ha fatto storcere il naso ai candidati che hanno sostenuto la prova d’ammissione a Catania. A segnalarlo è Carlo, nome di fantasia che utilizziamo per indicare uno degli aspiranti medici che ci ha raccontato la sua esperienza.
“Eravamo entrati nella zona adibita al test – spiega Carlo, aspirante matricola di Medicina, ai microfoni di LiveUnict – e, dopo aver presentato i documenti e superato i controlli con il metal detector, ci siamo seduti aspettando l’inizio del test. Ma un membro della commissione ha chiesto se ci fosse caldo, nonostante si stesse discretamente bene, e ci ha proposto di spostarci tramite una votazione. Molti di noi hanno scelto di non spostarsi, ma dopo qualche minuto lo stesso membro ha comunque deciso di effettuare il trasferimento dei candidati che si trovavano nel padiglione V delle Ciminiere. Tutti ci siamo alzati per spostarci e abbiamo raggiunto l’esterno dell’edificio. Qualcuno ha proseguito per la strada, dove c’erano anche genitori e amici, e qualcun altro ha scelto invece la strada interna alle Ciminiere, anche questa piena di familiari. In questo contesto si potevano facilmente introdurre cellulari o poteva avvenire, tranquillamente, uno scambio di persona”.
“Per raggiungere il padiglione dove dovevamo sostenere il test – continua lo studente – siamo entrati senza controlli, nonostante il metal detector suonasse all’impazzata. Nessuno ci ha controllato per capire cosa facesse scattare l’allarme e, allo stesso modo, nessuno ha chiesto la nostra carta d’identità per verificare che ognuno di noi fosse effettivamente la persona che doveva fare il test. Qualcuno ha fatto notare la vicenda alla commissione, che probabilmente ha anche verbalizzato che c’è stato lo spostamento. Ma alcuni della commissione, tra cui c’erano anche docenti universitari, si sono molto irritati sapendo che molti avevano addirittura percorso una via esterna”.
“Mentre ci spostavamo – sottolinea l’aspirante medico – qualcuno poteva facilmente passarci qualche oggetto, come i cellulari che possono essere un aiuto per rispondere al test. E, dato che si dovevano trasferire circa 300 candidati, le operazioni di spostamento sono andate per le lunghe, tanto è vero che molti hanno avuto tutto il tempo di fermarsi a parlare con i genitori e amici. Quando abbiamo raggiunto il nuovo padiglione nessuno è stato controllato per la seconda volta, quindi qualsiasi altra persona estranea avrebbe potuto accedere al test, anche perché nella prova si usano le etichette con i nomi già registrati e poi si firma.
“Non posso credere che sia stato tutto casuale – ha concluso – considerando che si tratta di una prova nazionale molto difficile, in cui i candidati dovrebbero essere controllati al meglio. Con un gruppo di studenti, che come me sono stati trasferiti, ci stiamo organizzando per un ricorso”.
Sulla vicenda, arriva la risposta da parte dell’Università di Catania che ha fatto alcune precisazioni sull’accaduto: “A seguito del mancato funzionamento dei condizionatori, il presidente della Commissione, prof. Agostino Palmeri, sentiti lo staff organizzativo e lo staff di prevenzione e sicurezza e preso atto delle continue lamentele dei candidati sull’eccessiva temperatura nei locali, ha autorizzato lo spostamento dell’intero settore presso il primo piano del padiglione F1, adeguatamente condizionato”.
“I candidati, a piccoli gruppi, sono stati pertanto trasferiti presso il padiglione F1, utilizzando esclusivamente le vie interne del complesso – spiega Unict – .Tale trasferimento è avvenuto sotto l’attento e diretto controllo della commissione d’aula e del personale di vigilanza che ha accompagnato i candidati con compiti di sorveglianza. Al percorso seguito durante il trasferimento era stato inibito l’ingresso dall’esterno, pertanto non è stato possibile alcun contatto tra candidati ed estranei. Tutto il trasferimento è avvenuto nei tempi previsti e il concorso è iniziato puntualmente senza nessun tipo di disservizio. Si precisa che i candidati non sono rientrati in possesso dei loro effetti personali, che sono rimasti in custodia presso il deposito bagagli del padiglione C2, ove erano stati identificati e controllati”.
“La Commissione ha puntualmente riportato quanto accaduto nel verbale d’aula. – fanno sapere dall’Ateneo catanese – L’ingresso dei candidati al padiglione F1 ha comportato il passaggio dai metal detector, che si “allarmavano” a causa degli indumenti ed oggetti consentiti, come cinture, orecchini, portafogli etc., dei candidati, del personale di vigilanza e dei membri della commissione d’aula. Si esclude che vi sia stato alcun contatto tra i candidati e estranei al concorso, durante il detto trasferimento. Prima dell’inizio della prova non si è registrata alcuna lamentela. Si precisa altresì che il personale e la commissione, come per tutti gli altri settori, hanno attentamente vigilato sul corretto andamento del concorso”.
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