“Crederci sempre, arrendersi mai” e tanti altri motti sulla stessa falsariga del primo che possono descrivere un successo, insomma, davanti ad ostacoli che solo in apparenza sono insormontabili. La bella storia di Francesca, almeno per quanto riguarda l’università, si conclude con queste parole e con una gioia condivisa: qualche giorno fa, la proclamazione come dottoressa in Comunicazione presso l’Università di Reggio Calabria, titolo conseguito anche dalla madre, Loredana. Una tesi di laurea speciale, condivisa e discussa insieme davanti al rettore del principale ateneo calabrese, che ha voluto premiare impegno e sacrificio con un’apposita e memorabile pergamena.
Una delle tante sfide offerte dalla propria vita, Francesca è riuscita a portarla a casa nel miglior modo possibile: affetta dalla sindrome di Down, ha reso la sua malattia un punto di partenza su cui costruire il proprio percorso, arrivando anche alla propria tesi di laurea, per guardarsi dentro e fuori al tempo stesso, condividendo questa possibilità con la madre, sempre al suo fianco: la tesi, infatti, si è incentrata sul percorso di studi (e di vita) intrapreso dalla ragazza, evidenziato dal titolo significativo di “Critica della predestinazione sociale: esperienza di una madre e di una figlia”.
La ragazza è stata seguita costantemente dalla madre nel proprio percorso, davanti a pregiudizi spesso frutto dell’insensibilità che, tutto sommato, continua ad imperversare negli animi umani. Un rapporto di fiducia e di crescita, di felicità – come la stessa ha avuto modo di dichiarare in alcune interviste. La passione impiegata da Francesca nel suo percorso di vita è stata costante e contagiante, al punto da portare la madre a riavvicinarsi agli studi accademici, forse un tempo intrapresi, a fare comunque tesoro della propria esperienza; soprattutto, ha dato a mamma Loredana le forze necessarie per la vita di ogni giorno.
Così, il ricongiungimento finale di questi destini è avvenuto davanti al relatore della ragazza, cui la mamma ha chiesto a sorpresa una tesi in sociologia per entrambe. Il docente ha disegnato entrambi i percorsi, accogliendo la sfida e facendo sì che madre e figlia si ricongiungessero anche sotto il titolo di “dottoresse”, parlando l’una dell’altra, dei loro rapporti, del loro modo – incrociato – di guardare intorno il mondo circostante.
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Loredana e Francesca sono, ancora una volta, l’ennesima dimostrazione dell’importanza del sacrificio, della gioia delle piccole cose e del loro sfruttamento, per far sì che diventino grandi. E che dietro ad un muro, anche il più alto mai costruito, esiste sempre un’altra possibilità.