Discriminazione di genere in Giappone: la Tokyo Medical University sotto inchiesta per aver alterato i risultati dei test di ammissione favorendo gli uomini alle donne.
Una manomissione che sarebbe avvenuta, secondo il sito Nikkei Asian Review, per la difficoltà femminile di conciliare famiglia e lavoro. Secondo l’ospedale universitario di Tokyo le donne lavorano meno a causa di gravidanza e figli, non riuscendo a sostenere adeguatamente i turni di lavoro. Per arginare questo “problema”, l’università avrebbe alterato i risultati dei test, detraendo punti alle candidate.
I test di ammissione all’università di medicina di Tokyo prevedono due fasi, la prima in un test a risposta multipla e la seconda nell’elaborazione di un testo e in un colloquio. Proprio la prima fase del test sarebbe stata oggetto di alterazione. Per tanto il ministro dell’istruzione Yoshimasa Hayashi ha aperto un’indagine contro l’università.
Eppure il problema per il Giappone sembrerebbe un altro, giacché il numero di medici in toto è in percentuale più basso rispetto ad altri Paesi. Secondo i dati diffusi dallo stesso sito, nel 2016 il 21.1% dei medici della nazione era donna, mentre in Lettonia e Estonia le donne superano il 70% dei medici, mentre negli USA e in Germania si va al di là del 40%.