Si è tenuta ieri una riunione di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal Prefetto di Catania Silvana Riccio, alla presenza dell’Assessore alla Salute della Regione Siciliana, avv. Ruggero Razza, del Direttore Generale dell’A.S.P. e dei Direttori Generali dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico-Vittorio Emanuele, dell’Ospedale Cannizzaro e dell’Ospedale Garibaldi, nel corso della quale sono state individuate, in relazione all’episodio di tentata aggressione ai danni di un Dirigente medico in servizio al Pronto Soccorso del P.O. ”Vittorio Emanuele”, ulteriori misure per garantire maggiori livelli di sicurezza da adottare presso i presidi socio-sanitari.
Nel corso della discussione è emerso che già in tre presidi ospedalieri di pronto soccorso esiste un posto di polizia e precisamente: presso Ospedale Vittorio Emanuele, Ospedale Garibaldi Centro e Ospedale Cannizzaro.
Esaminato, unitamente ai vertici provinciali delle Forze dell’Ordine (Questore, Comandante provinciale dei Carabinieri e Comandante provinciale della Guardia di Finanza), l’episodio verificatosi lo scorso 20 luglio presso l’Ospedale Vittorio Emanuele, è emerso che il dispositivo di sicurezza già esistente ha risposto prontamente, e la fattispecie è stata unanimemente ricondotta ad un mancato rispetto delle regole. Ciò nonostante, il Prefetto ha reso noto che si è comunque deciso di porre in essere i seguenti ulteriori interventi:
- Intensificazione del supporto delle Forze dell’Ordine alla vigilanza privata, con l’attivazione di una nuova pattuglia dedicata in servizi di vigilanza soprattutto nelle ore serali e di maggiore affluenza presso il pronto soccorso e, in particolate, presso il presidio del Vittorio Emanuele;
- Rimodulazione, da parte delle Aziende ospedaliere, dell’organizzazione del Pronto Soccorso per ridurre i tempi di attesa e ottimizzare l’erogazione delle prestazioni sanitarie.
L’assessore Regionale alla Salute, preso atto della situazione di emergenza in cui versa il presidio OVE, ha anticipato l’adozione di un nuovo modello organizzativo che, insieme all’ottimizzazione dell’organizzazione già presente, prevede l’accesso agli ambulatori esclusivamente ai pazienti presenti in pronto soccorso.