Dal 1ยฐ giugno nelle Universitร italiane รจ cominciata la seconda ondata di scioperi da parte dei professori universitari e ricercatori. Le ragioni dello sciopero sono uguali a quelle del primo sciopero di settembre-ottobre 2017. Era stato detto che lo sciopero non avrebbe causato disservizi per gli studenti ma un appello in meno potrebbe essere un ostacolo per chi deve raggiungere un tot di esami per ottenere agevolazione e/o borse di studio. Ma i docenti non si arrendono, anzi.
Infatti dopo quasi un mese di sciopero, il Movimento per la dignitร della docenza universitaria, guidato dal professor Carlo Ferraro,ย ha dichiarato che รจ stata giร superata la soglia dei 5000 aderenti allo sciopero. Ma il docente del Politecnico di Torino incoraggia a non demordere e continuare lo sciopero fino al 31 luglio. E aggiunge che se ci saranno dei risultati, questi, verranno letti nella legge di bilancio che รจ proposta dal Governo alla metร di ottobre, quindi non bisogna abbassare la guardia.
Inoltre, rivela che una delegazione facente parte del Movimento รจ stata convocata dal Sottosegretario all’Universitร e alla Ricerca Scientifica, il Chiar.mo Prof. Lorenzo Fioramonti, per un confronto. I partecipanti a questo incontro hanno giร le idee chiare: “Andremo allโincontro con la forza intrinseca delle nostre richieste, che riteniamo siano un primo segnale assolutamente necessario per rimettere in carreggiata lโUniversitร Italiana dopo anni di tagli di risorse”,ย dice il professor Ferraro. “LโUniversitร ha assoluto bisogno, per questโanno, di sistemare in via definitiva la questione degli scatti, di assunzioni di Associati, Ordinari, Ricercatori di tipo B e di borse di studio per gli Studenti”.