Categorie: Tecnologia e Social

Nuova legge sui copyright: ecco come cambieranno le vostre abitudini sui social

A chi non piace un meme ben fatto? O chi, almeno una volta, non ha scelto di usare un sottofondo famoso per un video caricato su Facebook o YouTube? Ogni contenuto è accessibile e quasi sempre gratuito, modificabile e facile da ricondividere. Ma se le cose cambiassero?

Già a partire dal prossimo 2 luglio molte delle nostre abitudini da utenti della rete potrebbero cambiare per un decreto del Parlamento europeo. Una stretta per tutti, ma in difesa dei diritti d’autore. Cerchiamo di capire in che modo le nostre abitudini potrebbero subire delle variazioni.

Iniziamo con i Meme. Sì, la più grande preoccupazione. Già qualche settimana fa, agli albori della proposta, parte del popolo di Facebook ha iniziato a sentire quella gelida morsa: presto i colossi dei social potrebbero essere costretti a mettere dei filtri e rimuovere il materiale coperto da copyright. Quindi, a meno che le fonti siano i siti di stock, potreste dovervi preparare a un doloroso addio.

Lo stesso vale per video e musica. Pensavate di aggiungere una colonna sonora epica alle vostre vacanze o “condire” le vostre bravate con clip tratte da qualche pellicola famosa? Potreste essere costretti a fare un passo indietro. La CE ha chiesto anche delle limitazioni nel campo dell’informazione. Il principio proposto è “chi clicca paga”, da applicare sui collegamenti ipertestuali che rimandano a testate giornalistiche. In poche parole, per ricondividere contenuti giornalistici online si dovrebbe ottenere una licenza dall’editore. Tuttavia, nel caso in cui a essere condiviso sia solo un estratto breve o il titolo, il pagamento potrebbe non scattare.

Le nuove misure servirebbero in primo luogo a tutelare i piccoli, schiacciati inesorabilmente dalle piattaforme più potenti di condivisione dei contenuti online e gli aggregatori di notizie, spiega Alex Voss, relatore del provvedimento in commissione Giuridica. Il principio di un’equa retribuzione per il lavoro svolto dovrebbe essere garantito a tutti e in qualsiasi contesto, anche su internet.

Ci si chiede se queste misure, oltre a tentare di tutelare i produttori di contenuti più deboli, non andranno a colpire troppo pesantemente i consumatori. Per avere maggiori informazioni ci toccherà aspettare il 2 luglio, quando verrà deciso se aprire i negoziati con il Consiglio o apportare ulteriori modifiche.

Redazione

Articoli scritti dalla Redazione.

Pubblicato da
Redazione

Articoli recenti

Catania, seconda in Sicilia per consumo di suolo pubblico: i dati di Arpa Sicilia

Finalmente online l’annuale report di monitoraggio, diretto da Arpa Sicilia, sul consumo di suolo pubblico…

20 Dicembre 2024

Catania, telecamere anti-discariche: il VI Municipio intensifica i controlli

Si è conclusa ieri l’installazione di nove nuovi dispositivi di videosorveglianza nel VI Municipio di…

20 Dicembre 2024

Manovra 2024: fondi per l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole

La manovra economica approvata dalla commissione della Camera porta con sé numerosi cambiamenti che vanno…

20 Dicembre 2024

Ricorso al Tar sul Ponte sullo Stretto: “Un progetto che minaccia l’ambiente”

Legambiente, Lipu e Wwf Italia hanno presentato ricorso al Tar Lazio contro il parere favorevole…

20 Dicembre 2024

Natale 2024: le spese degli italiani in crescita tra tradizione e qualità

Anche quest’anno, il Natale 2024 si preannuncia come un periodo di spese in aumento, con…

20 Dicembre 2024

Meteo Sicilia, le previsioni per il weekend: piogge e venti intensi

Meteo Sicilia: Il fine settimana in Sicilia si prospetta caratterizzato da un’alternanza di condizioni atmosferiche,…

20 Dicembre 2024