Arriva l’ennesima “bacchettata” dall’Unione Europea per la mancata gestione e manutenzione delle reti di scarico delle acque reflue nel nostro Paese. L’Italia dovrà, quindi, corrispondere una sanzione del valore di 25 milioni di euro, più 30 milioni per ogni semestre di ritardo nella messa a norma delle 100 città non a regola nel sistema fognario e nei sistemi di trattamento delle acque reflue.
Non a sorpresa, tra le città più arretrate dal punto di vista della messa a regola dei sistemi fognari compare proprio Catania. La rete fognaria catanese, alla quale si allacciano oltre 70mila utenti, infatti, non è neanche lontanamente adeguata e la questione della depurazione delle acque resta una delle matasse più imbrogliate per la città, tanto da tornare in auge ogni estate.
La soluzione del problema, tuttavia, potrebbe essere un po’ più vicina, essendo stato finalmente siglato dal commissario straordinario unico per la Depurazione, Enrico Rolle, l’appalto per la progettazione dell’opera fognaria in tutto l’agglomerato cittadino. La realizzazione dell’opera, di cui ente appaltante sarà Invitalia, avrà un costo complessivo di 462 milioni di euro e prevederà il completamento dell’impianto di depurazione consortile e di estensione della rete fognante nell’intera città di Catania.