Il mondo si tinge dei colori arcobaleno. Il 17 maggio si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. L’evento, noto anche con l’acronimo IDAHOBIT (International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia), è stato istituito nel 2004 da un’idea di Louis-Georges Tin, curatore del “Dictionnaire de l’homophobie”, con lo scopo di sensibilizzare i politici, opinion leader, movimenti sociali, pubblico e media sulle violenze e le discriminazioni subite dagli appartenenti alla comunità LGBT in tutto il mondo.
La scelta della data non è casuale. Il 17 maggio del 1990, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità decise di rimuovere l’omosessualità dalla lista delle psicopatologie. Dal 2007, l’evento è stato riconosciuto ufficialmente da diversi Stati e istituzioni internazionali come l’Unione Europea. Oltre 130 paesi in tutto il mondo aderiscono all’evento organizzando nel corso della giornata sit-in ed incontri con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su un argomento che ancora oggi è oggetto di dissensi.
“Credo che giornate come queste servano a sensibilizzare le masse riguardo l’importanza della parola e dei fatti su un tema così importante che prima di tutto riguarda il rispetto del prossimo – ha raccontato Alessio a LiveUnict in merito all’evento -. Reputo triste il bisogno di una legge che prenda le difese di gente aggredita in base al proprio orientamento sessuale. Al pari di leggi che difendano le donne. Le reputo tristi perché una società civile non dovrebbe neanche avere questi problemi soprattutto nel 2018. Ma visto il clima inasprito in questi ultimi anni (vedasi ritorno di gruppi estremisti) le reputo essenziali e fondamentali”.
Su un post Facebook ha poi fatto un’importante riflessione: “Ciò che è contro natura non lo decide nessuno. La natura esiste e ci governa. Non siamo nessuno per stabilire quale sia il grado di normalità di qualcuno o qualcosa”.
Della stessa opinione è anche Daniele che sulla Giornata contro l’omofobia ci dice che “è una bella iniziativa per sensibilizzare ed esorcizzare il tema, ma ogni giorno bisognerebbe lottare contro l’omofobia”.
Infine “È assurdo che ancora oggi ci siano casi di omofobia. La parola stessa non ha alcun senso. La violenza verso il prossimo per l’orientamento sessuale, religioso o per il colore della pelle, non ha alcun senso. Se due persone dello stesso sesso si amano, chi siamo noi per giudicarli? Siamo una generazione avanzata tecnologicamente, ma sul piano umano abbiamo ancora molto lavoro da fare“ dichiara Giorgia.