Al giorno d’oggi sono sempre più numerosi gli adulti presenti nelle aule universitarie. La riforma degli ordinamenti didattici universitari, introdotta oltre 10 anni fa, introducendo il noto percorso di studio 3+2, ha infatti favorito l’ingresso all’università di categorie prima escluse o perlomeno poco presenti, tendenzialmente quelle più svantaggiate da un punto di vista socio-culturale rispetto al background tipico dello studente universitario. I laureati immatricolati in età adulta, infatti, sono generalmente figli e figlie di genitori con grado di istruzione inferiore rispetto a coloro che sono entrati all’università in età canonica.
AlmaLaurea rende noto che gli studenti immatricolati in età adulta sono maggiormente presenti in corsi di studio per l’insegnamento e in Professione sanitarie. Inoltre gli adulti tendono ad avere carriere più regolari, in parte anche grazie al riconoscimento da parte dell’università di un elevato numero di crediti formativi ottenuti grazie a precedenti esperienze professionali e formative. Tuttavia la loro frequenza alle lezioni è ridotta rispetto ai colleghi più giovani, così come ridotti sono i programmi di studio all’estero, dal momento che la maggior parte frequenta l’università svolgendo contemporaneamente un lavoro a tempo pieno.
Proprio perchè nella maggior parte dei casi essi sono già in possesso di un lavoro retribuito e hanno già una sistemazione, il motivo che li spinge a studiare e ad ottenere una laurea è ben diverso da quello che muove i giovani; questi ultimi infatti spesso scelgono il corso di studi che garantisce loro maggiore possibilità di trovare lavoro, poco interessati a cosa in realtà dovranno studiare e alla propria formazione culturale. Gli adulti che decidono di intraprendere un percorso universitario in età avanzata lo fanno sicuramente per arricchire il proprio bagaglio culturale, per realizzare un sogno che è stato negato loro da giovani, guidati da profonda sete di cultura e quindi per una soddisfazione personale.
Non mancano poi casi di adulti più giovani che nonostante abbiano già un lavoro, desiderano conseguire la laurea per ambire ad una posizione lavorativa più alta, effettuare un passaggio di carriera, trovare un lavoro soddisfacente o semplicemente portare a compimento un percorso di studi che era stato interrotto.
Sempre più spesso si incontrano tra le aule universitarie adulti e perchè no adorabili vecchietti che ti riempiono di domande più svariate, dalle date d’esame a l’utilizzo del sito d’ateneo, di cui spesso non ne conoscono neanche l’esistenza.
Negli ultimi anni, diversi sono stati in Italia i casi di laureati meno giovani. Tra i più recenti quello della 70enne romana Laura Bisegna che ha deciso di iscriversi all’università subito dopo la pensione, tre anni fa, mossa da una passione per la storia che ne gli studi ne il lavoro precedenti le avevo permesso di seguire. Laureata in Storia medievale, ha dedicato la sua tesi alla sovrana longobarda Teodolinda.