Ogni automobilista catanese (o che comunque percorre quotidianamente le strade del capoluogo etneo) ben conosce via Ala, via Milo e via Cesare Beccaria per almeno due motivi: il primo รจ legato al fatto che esse costituiscono uno dei piรน importanti assi viari della cittร , capace sia di immettereย in circonvallazione (percorrendo poi viale Fleming) sia di raggiungere la scuola media Quirino Maiorana e superiore G. B. Vaccarini, nonchรฉ lo stadio Angelo Massimino; il secondo motivo รจ rappresentato dai danni che queste vie possono arrecare al proprio mezzo.
Trafficata da centinaia di veicoli quotidianamente – tra cui auto, moto, camion e bus urbani (รจ uno dei tratti percorsi dal Brt infatti) – la zona alle spalle della Casa circondariale di piazza Lanza presenta strade molto rovinate nelle quali sono evidenti buche e imperfezioni di vario genere. Anche Largo Taormina non fa eccezione.
La situazione di certo non migliora se decidiamo di percorrere a piedi il tratto in questione: se da un lato le strisce pedonali sono quasi totalmente sbiadite, dall’altro anche i marciapiedi si contraddistinguono per le ย loro buche caratteristiche.
Dopo una prima osservazione, sembra banale richiedere un’opportuna manutenzione preventiva, per evitare che i primi piccoli cedimenti inneschino danni piรน gravi, col tempo poi difficilmente riparabili se non con il totale rifacimento.
Una soluzione potrebbe essere rappresentata da “toppe” che sicuramente non risolvono la difficoltร nel lungo termine, ma per lo meno riducono il problema buche. Unย problema che ogni anno, in Italia secondo le stime delle compagnie assicurative, costa – in termini di guasti ai mezzi – intorno al miliardo di euro (senza contare oltretutto il danno alle persone). Oggi esistono diverse tipologie di conglomerato, ognuno adatto ad una determinata fascia di spesa: scaricato da cassoni speciali che lo mantengono in temperatura oppure confezionato a freddo in sacchi, o ancora applicato con apposite macchine “tappabuche”. I mezzi piรน avanzati in questo campo impiegano bitume modificato ad alte prestazioni e consentono tempi di lavoro ridottissimi, con applicazione possibile anche con la presenza di acqua e senza bisogno di pulizia prima e compressione poi, perchรฉ questo conglomerato non si attacca ai pneumatici.
Dopo uno sguardo piรน attento alla zona, sorge spontanea una domanda: perchรฉ tali vie sono in questo avanzato stato di deterioramento? Certamente non si puรฒ dare la colpa solo a piogge e a qualsivoglia agente atmosferico. Un ruolo fondamentale รจ sicuramente giocato da fognature e reti sotterranee di acqua, elettricitร e gas: una manutenzione ordinaria di quest’ultime potrebbe solamente aiutare un manto stradale giร in pessime condizioni.
In realtร , sembra che a queste strade rovinate siano tutti stranamente abituati. Diamo ormai le buche per scontate e non ci indigniamo come dovremmo e come fanno i turisti che giungono in cittร da altri Paesi dove strade del genere sono solamente eccezioni e non la normalitร . ร necessario dunque un cambio di rotta: in fondo, passa anche da questi particolari lo sviluppo di una cittร che vuole essere una “metropoli europea”.