Arriva una sentenza del TAR che divide e fa discutere: dottori di ricerca ammessi al Fit riservato. Si tratta di un provvedimento cautelare - che equiparerebbe dottorato ad abilitazione - che potrebbe far subire modifiche alla fase transitoria.
I dottori di ricerca ammessi al concorso riservato per il Fit. Si tratta dell’ultima sentenza del Tar del Lazio e che fa già discutere: in breve, sembra che il titolo di dottore di ricerca sia stato assimilato a quello dell’abilitazione all’insegnamento. Ne consegue che, dal momento che nella cosiddetta fase transitoria non c’è una selezione tra gli abilitati, il posto fisso è assicurato.
Al momento, si tratta solo di un provvedimento cautelare e la sentenza riguarderebbe solo 500 persone che hanno fatto ricorso, ma c’è il rischio che si aprano questioni ben più grandi, con un numero di candidati sempre più numeroso, e che la fase transitoria non funzioni come si era inizialmente pensato.
Questa sul dottorato di ricerca è una novità per tutti, poiché – nonostante le proteste della categoria – fino a questo momento il Ministero aveva riconosciuto un punteggio alto a chi era in possesso del titolo ma non il valore abilitante. Le cose, a quanto pare, potrebbero non essere così sicure: l’idea di base sarebbe che abilitazione e dottorato sono titoli diversi ma che comunque possono essere accostati. A ciò, si aggiunge il fatto che il titolo di dottorato va valorizzato.
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