Chi festeggia, di solito, dovrebbe preoccuparsi di non sporcare o, quantomeno, di tentare di mantenere l’ordine. Ma non è quello che è successo al Monastero dei Benedettini, in piazza Dante, sede del dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università degli studi di Catania.
Stamattina, già alle 8.00, era possibile ammirare sculture e quadri forse appartenenti alla corrente del “realismo”. Bottiglie di spumante, prosecco, bicchieri – anche quelli per il caffè (non mancano mai) – riempivano i cestini del cortile principale; altri, invece, venivano accantonati vicino ai suddetti contenitori, che teoricamente dovrebbero essere utilizzati per i rifiuti. Tra questi uno, posto dinanzi all’Auditorium De Carlo, sembrava quasi in procinto di esplodere. Lo scenario sembra quello di un “after party”, quasi realizzato da ragazzini piuttosto che da neodottori.
Eppure ogni laureando, prima di indossare la corona d’alloro, deve firmare un documento diffuso dal Disum. Si tratta di una dichiarazione informata, che contiene due indicazioni abbastanza chiare: “Non è consentito il consumo di cibi e bevande all’interno degli edifici del Monastero dei Benedettini, aule e corridoi compresi” e “Eventuali manifestazioni di festeggiamento non devono recare alcun danno all’edificio, bene dell’Umanità tutelato dall’Unesco; dovranno essere rifuse le spese di ripristino per eventuali danni provocati all’edificio“.
Ma, in fondo, chi legge mai prima di firmare? E allora: festa sia! Sicuramente se la “civiltà” fosse oggetto di una materia di almeno 1 CFU, tutti avrebbero educatamente riposto i rifiuti nel cestino, senza lasciare nell’oblio una parte del cortile di questo luogo che – ricordiamoci – è tutelato dall’Unesco ed è quasi una casa per chi ci studia e per chi lo vive.
Per fortuna la spazzatura è stata raccolta dai servizi di pulizia, che già da stamattina sono al lavoro per ripulire la mini-discarica, creata dai neodottori.