Università di Catania

Università, fondi per il diritto allo studio: in aumento al Sud

Dopo un'attesa di oltre sei mesi la Conferenza Stato Regioni darà il via al riparto dei fondi inerenti all'anno 2017 per finanziare le borse di studio. In aumento i fondi destinati al Sud e alla Sicilia.

La Conferenza Stato Regioni ha recentemente approvato il riparto dei finanziamenti 2017 del Fis, cioè del Fondo integrativo statale per un ammontare totale di 219 milioni, in crescita rispetto ai 211 milioni del 2016. Per il riparto dei fondi che in parte andranno a finanziare le borse di studio, quest’anno sono stati predisposti nuovi criteri di assegnazione. I nuovi criteri prevedono in sostanza l’ introduzione di un valore standard e di una quota premiale che prevede oltretutto anche maggiori fondi per le Regioni che investono di più nel diritto allo studio.

Questi nuovi criteri hanno già segnato un netto cambiamento nel riparto dei fondi. Infatti, al Sud i fondi decollano del 40% rispetto all’anno precedente, al Nord calano del 13,7% e del 7,3% al Centro. Secondo il nuovo riparto inoltre regioni come Lazio, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta vedono diminuire il Fis rispetto al 2016 del 20%. Crescono invece le Regioni del Sud: la Puglia passa da 13,4 a 17,5 milioni (+30%), dai 9 ai 12,9 milioni della Calabria (+41%) e dai 7,5 milioni del 2016 agli 11 milioni del 2017 della Sardegna (+47%). Mentre la Sicilia addirittura raddoppia passando dai 12,5 milioni del 2016 ai 25,7 milioni dell’anno successivo. 

Le Regioni, infine, hanno fatto alcune richieste al fine di rendere in futuro il sistema di riparto ancora più efficiente. Queste chiedono che la quota premiale di Fis sia aumentata al 15% (oggi il 5%) e che possa essere ulteriormente innalzata sino al 30% (oggi il 15%), che venga introdotto un elemento premiante per valorizzare lo sforzo finanziario delle Regioni che coprono con borsa di studio la totalità degli idonei. E per ultimo chiedono al Miur di rivedere i tempi di rilascio dei dati dell’Anagrafe nazionale degli studenti universitari utilizzati per il computo del gettito della Tassa Dsu dell’anno precedente necessario per il calcolo delle risorse proprie delle Regioni in modo da garantire il rispetto dei tempi previsti per la predisposizione della tabella di riparto.