Se l’università scoraggia il vostro animo da qualsivoglia altra attività che sia diversa dal semplice studio, pensate a Rossella Fiamingo: 26 anni, una medaglia d’argento ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro, due medaglie d’oro nella spada individuale ai mondiali di scherma di Kazan 2014 e di Mosca 2015 e un percorso di studi a un passo dalla laurea in Dietistica, presso l’Università degli Studi di Catania. Ma non sono solo queste le medaglie di merito che costellano la vita di Rossella.
Forse vi starete chiedendo come faccia questa giovane brillante donna a riuscire a conciliare lo studio con una carriera sportiva a livelli così alti. LiveUnict l’ha incontrata proprio alla fine di uno dei pochi esami che la separano dalla tanto agognata laurea.
“Riuscire a conciliare le due cose è difficilissimo lo ammetto – ha dichiarato Rossella – ma pian piano ci sto riuscendo. Sono indietro di un anno, però penso che ci sono anche tanti ragazzi che magari non hanno fatto sport e sono indietro ugualmente. Ci vuole sicuramente tanta organizzazione e soprattutto tanta forza di volontà: è questo ciò che serve di più ad uno studente universitario, a prescindere dal fatto che sia uno sportivo o meno. Sinceramente, fino a qualche anno fa, ero sicura di volere iniziare e chiudere i mie studi, finendoli presto. Poi ovviamente nel corso degli anni ho avuto tante difficoltà, perché avevo fatto qualifiche olimpiche, olimpiadi e altre gare. Non nego, quindi, che ci sono stati momenti in cui avrei voluto mollare”.
Nonostante le difficoltà che fanno parte di qualsiasi percorso, Rossella ha sempre tenuto duro e quello che consiglia ai suoi coetanei è di non smettere mai di guardare all’obiettivo finale: “Alla fine sono qui e già il grosso l’ho fatto. L’importante non è laurearsi il prima possibile ma laurearsi. Io piano piano ci sto riuscendo, mi mancano soltanto tre materie per finire. Ci vorrà ancora un po’ di tempo ma ci siamo quasi: sono convinta di voler concludere anche questa esperienza universitaria portandola fino alla fine”. Dice “anche” perché ci ha raccontato che, in realtà, ha già conseguito il diploma in pianoforte nel 2013, dopo dieci anni di studio. Sulla sua decisione di intraprendere gli studi in Dietistica, la giovane afferma: “È stata una cosa in più che ho voluto fare per il futuro: anche se io lavoro già per i Carabinieri, l’università mi apre una strada in più. Soprattutto però l’ho fatto perché notavo che, quando avevo qualche altra cosa da fare, oltre al mio sport, riuscivo meglio nel mio stesso sport: mi distraevo e non pensavo più solo ad una cosa. Nonostante con lo studio ti stressi ancora di più, mi è servito per capire che, nel caso in cui fossi andata male con la scherma, avrei avuto anche una bella alternativa che poteva essere l’università”.
Altro merito della Fiamingo è quello di aver stimolato l’ex rettore Giacomo Pignataro ad introdurre lo “studente-atleta”, una sperimentazione didattica volta ad agevolare gli studenti che si dedicano allo sport: “Tanti studenti sportivi che lo sanno, spesso mi ringraziano, perché è possibile usufruirne, anche a livelli meno alti del mio. Può sembrare una cosa da poco però per l’università e per lo sport è già tanto. All’inizio avevo difficoltà proprio per la frequenza, perché partendo sempre, avevo problemi di assenze. Non potevo seguire le tutte lezioni – continua – quindi non avrei potuto dare gli esami. Lo studente atleta è un vantaggio enorme perché adesso io posso fare il 50% delle assenze e già cambia tutto. Nonostante c’ho messo due anni per seguirle anche al 50%, il cambiamento è notevolmente e puoi anche chiedere degli appelli straordinari. Mi alleno la maggior parte del tempo qua e ogni mese faccio anche dei ritiri di una settimana a Formia. Quando sono qui mi alleno dalle 3 alle 5 ore, dipende dal periodo, quasi sempre la mattina e il pomeriggio. Sabato faccio mezza giornata e la domenica mi riposo. Per me lo studente-atleta è veramente tanto”.
Felice dei due esami appena superati, la giovane atleta ci racconta dei suoi futuri impegni sportivi: a metà marzo sarà a Budapest per le coppe del mondo, a partire da giugno sarà impegnata con gli europei e a fine luglio, invece, andrà in Cina per i mondiali. È doveroso ricordare che quella ottenuta da Rossella ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro del 2016 è la prima medaglia olimpica individuale nella storia della spada femminile italiana.
“Bisogna impegnarsi, bisogna avere voglia e forza di volontà nell’inseguire le cose – conclude Rossella – Come nello sport anche nello studio. Quindi, si può fare! Ma ci vuole veramente una forza incredibile di volontà e un po’ di ordine in testa. Io guardo sempre il calendario delle lezioni, degli esami e poi quello delle gare: ci vuole solo un po’ di organizzazione”.