Categorie: Attualità

Diplomati indecisi: la maggior parte si pente della scuola e sbaglia università

Gran parte dei nostri studenti si pente delle scelte scolastiche e universitarie prese durante il proprio percorso di formazione. Sul lavoro? Poche competenze.

Spaesamento. Se c’è una parola per descrivere lo stato d’animo dei giovani diplomati in Italia, non avremmo dubbi a scegliere proprio questa. I giovani del nostro Paese sono sempre più confusi riguardo la formazione che intendono seguire e, spesso, le loro scelte si rivelano superficiali e sbagliate.

Secondo il rapporto 2018 di AlmaDiploma, che ha condotto un’indagine sulla condizione dei diplomati a tre anni dalla maturità, emerge che quasi la metà degli interessati è convinta di aver sbagliato scuola, e il 12% di chi prosegue con gli studi sostiene anche di aver sbagliato università.

In particolare, per quel che riguarda la scuola, gli oltre 41mila diplomati del 2016 su cui l’analisi è stata condotta hanno fornito dati piuttosto scoraggianti: il 45% non frequenterebbe più la stessa scuola scelta all’inizio del proprio percorso, di questi il 12% cambierebbe istituto. Tra i meno soddisfatti troviamo gli alunni dei professionali.

Gli errori e i pentimenti, però, non si arrestano al liceo e si ripresentano all’università. Il 67% dei diplomati intervistati è iscritto all’università e, in particolare, a corsi di laurea in ambito umanistico. Tuttavia, a nemmeno un anno dalla maturità, alcuni si sono già pentiti della loro scelta: il 7% ha deciso di interrompere gli studi e il 5% ha cambiato corso di laurea o ateneo. A tre anni di distanza le cose non migliorano, anzi la percentuale degli insoddisfatti sale al 19%. Anche in questo caso, i coinvolti sono in maggioranza i diplomati degli istituti professionali.

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Ma dopo questa serie di sfortunate scelte, che succede in ambito lavorativo? Come si può immaginare, i dati non sono brillanti: un anno dopo il diploma, il 35% degli intervistati ha un impiego (dopo due anni, il 45%). Alcuni di questi continua a studiare, pur lavorando, ma stavolta i più fortunati sono i ragazzi usciti dai professionali che battono i tecnici e i liceali nella ricerca di un impiego.

Al tema lavoro si ricollega un ultimo punto di analisi della ricerca condotta da AlmaDiploma: quanto contano le conoscenze e le competenze acquisite a scuola in ambito lavorativo? Il 47% dei diplomati al liceo dichiara di non sfruttare per nulla il bagaglio culturale acquisito. In generale, solo il 19% ritiene di utilizzarle sul lavoro e, tra questi, la maggior parte ha un diploma tecnico.

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