Ferma condanna da parte dell'ANP per l'ennesimo caso di violenza tra le aule scolastiche.
L’aggressione è solo l’ultima in ordine di tempo, ma il fenomeno sta prendendo una piega sempre più preoccupante ed estesa in tutto il territorio nazionale. La vittima stavolta è il vicepreside di una scuola di Foggia, reo di aver rimproverato il figlio con dei toni che sono sembrati evidentemente eccessivi al padre, il quale sabato scorso è passato all’aggressione senza chiedere spiegazioni di sorta al docente.
Ancora pochi giorni addietro un’insegnante di una scuola della provincia di Caserta aveva subito una coltellata in classe da parte di un alunno diciassettenne. Il 2018 è iniziato solo da pochi mesi e i casi di violenza tra le aule scolastiche sembrano moltiplicarsi a vista d’occhio. Sono di Avola, nel siracusano, gli ultimi due fenomeni dello stesso genere balzati al “disonore” della cronaca avvenuti in Sicilia. Il primo in ordine di tempo è avvenuto intorno al dieci gennaio, quando un insegnante di educazione fisica è finito all’ospedale con una costola rotta per aver rimproverato il figlio dodicenne di una coppia che, in modo plateale e, ancor peggio, davanti a decine di studenti, ha pestato il docente. Poche settimane fa, a fine mese, il dirigente di un istituto scolastico della stessa città aveva subito l’atteggiamento oltraggioso e violento di un uomo di 38 anni, recatosi nella stanza del preside dopo aver saputo della sospensione del figlio diciassettenne; quest’ultimo, oltre ad aver avvisato il padre, intenzionato a farsi giustizia da sé, avrebbe anche scagliato una sedia contro uno dei vetri dell’aula, danneggiandola.
Di fronte al succedersi di tutti questi casi di violenza è ferma la presa di posizione da parte dell’ANP, l’Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola, così come sono numerose le attestazioni di solidarietà per gli insegnanti vittime di violenza. Tuttavia, questo sembra non essere sufficiente per arginare le continue aggressioni che subiscono professori e dirigenti da parte di alunni e genitori, con le aule scolastiche che sembrano trasformarsi in un vero e proprio Colosseo.
E mentre c’è chi si interroga sui fattori alla base della violenza, dalla perdita di autorevolezza della figura dell’insegnante, alla sfiducia nelle istituzioni pubbliche e all’involgarimento delle relazioni personali, restano i casi di cronaca a ricordare fino a dove possa spingersi la deformazione di una virtù come quella dell’amore nei confronti dei propri figli.
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