Lo studio dei ricercatori inglesi dell’Università di York, che hanno fatto un test su 3.000 persone, ha dimostrato che quanto viene rappresentato nei videogiochi non influisce in modo significativo sugli atteggiamenti dei fruitori.
Per la ricerca è stata impiegata la fisica “ragdoll”, dove i movimenti dei personaggi sono modellati sui movimenti dello scheletro umano. Infatti, i 3.000 campioni dell’esperimento sono stati posti davanti a due videogiochi: uno con fisica ragdoll, mentre uno senza. In seguito, ai giocatori è stato chiesto di completare un puzzle di parole, dove i ricercatori si aspettavano di trovare più associazioni di parole violente: cosa che non è avvenuta.
Dall’esperimento risulta che nessun concetto violento apparso nei due videogiochi ha innescato nei comportamenti dei giocatori una predisposizione alla violenza. Inoltre, dal realismo nei giochi, se pur violenti, non è stato possibile rilevare l’innescamento di violenza. Tuttavia, gli stessi ricercatori si promettono di effettuare ulteriori studi.