Il tentativo della software house francese di aiutare i ricercatori nella decifrazione dei geroglifici ha un nome e un cognome: Hieroglyphics Initiative. Grandi la sfida e le difficoltà da superare.

È forse possibile che una celebre casa di produzione di videogiochi sviluppi un software capace di far progredire l’umanità? Per quanti credono ad oggi che i game siano pura invenzione e che addirittura possano intaccare lo sviluppo psicofisico di bambini e adolescenti, la risposta è di certo negativa. Ma per chi invece lavora seriamente in questo settore la realtà è diversa.
Ubisoft, celebre produttore francese di videogiochi, sviluppa il progetto Hieroglyphics Initiative volto ad aiutare i ricercatori internazionali nella decifrazione dei geroglifici egiziani.
L’idea nasce in seno alla produzione dell’ultimo titolo della saga Assissin’s Creed: The origins, ambientato per l’appunto in Egitto e che ha convolto in anni di preparazione gli egittologi professionisti negli studi dei documenti storici originali.
Il software sarà basato su algoritmi di intelligenza artificiale di ultima generazione basati sui principi di machine learning (apprendimento automatico da parte dei computer moderni) e machine vision (lettura di immagini) già applicati da software come Google Traduttore e Google Lens.
Come programma di partenza si userà Google TensorFlow, software liberamente tramite il quale il computer impara dagli esempi.
Nello specifico il programma raccoglierà le immagini dei glifi utilizzati nella civiltà egizia durante il Medio Regno (dal 2000 avanti Cristo fino al quarto secolo dopo Cristo) e le catalogherà in un enorme database. Una volta salvate le immagini in questo modo, gli algoritmi di intelligenza artificiale sviluppati dal gruppo tenteranno di migliorare digitalmente la qualità delle iscrizioni danneggiate dal tempo, di capire se in nuove immagini non ancora repertate siano presenti i geroglifici già inseriti in catalogo e anche di mettere i singoli glifi in relazione tra loro per scovare più facilmente i significati che normalmente, nei processi di studio tradizionali (ormai gli stessi da più di 200 anni), si faticano a cogliere.
Due le difficoltà principali che dovranno essere superate da produttori e studiosi. La prima è quella di estrarre dei modelli di geroglifici dal materiale di partenza, spesso difficile da leggere a causa di parti mancanti e danneggiate; la seconda è l’interpretazione del loro ordine di lettura, visto che possono essere letti da sinistra a destra, da destra a sinistra e dall’alto verso il basso.
Per questo motivo la ricerca è aperta a tutti quelli che vorranno collaborare all’iniziativa, tramite il portale della Hieroglyphics Initiative. I primi risultati sono stati promessi entro la fine dell’anno.
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