Prevista una tempesta magnetica per il primo giorno del 2018. Il cielo regalerà uno spettacolo mozzafiato, nonostante “il sole si stia avviciandno al minimo del ciclo di 11 anni che caratterizza la sua attività”, spiega il prof. Masserotti, ricercatore dell’ Inaf.
Ai tradizionali fuochi d’artificio che danno il benvenuto al nuovo anno, per la prima giornata del 2018 si unirà uno spettacolo molto più intenso. A donarcelo sarà il Sole. La grande stella attorno cui ruotiamo, proprio il 1 gennaio 2018 espellerà uno sciame di particelle chiamato vento solare. Questo sciame, nel corso dlla sua traversata potrebbe incontrare il campo magnetico terrestre e generare una tempesta mite, ma spettacolare. Specialmente generando aurore polari che, assieme alla superluna che caratterizzerà il primo dell’anno, donerà un bagliore argenteo al cielo del 1 gennaio 2018.
Peccato che lo spettacolo sarà visibile solo alle latitudini polari dell’emisfero Nord e dell’emisfero Sud. Dunque nulla di tutto ciò potranno ammirare gli italiani, ne tanto meno i catanesi. Nonostante ciò, potremo consolarci con la vista della superluna, fortunatamente visibile anche dalla nostre latitudini.
Nella speranza di godere un giorno di questo meraviglioso spettacolo, magari durante il corso di un avventuroso viaggio negli emisferi polari, vale la pena conoscere il processo che porta alla creazione della tempesta magnetica. La tempesta di Capodanno sarà innescata da una raffica di vento solare veloce, proveniente da un buco che si è aperto nella parte più esterna dell’atmosfera solare e che dirotterà verso la Terra uno sciame di particelle cariche di energia. I buchi coronali sono normali in prossimità del verificarsi del minimo dell’attività solare, fase che la nostra stella attraversa ogni 11 anni, e che è attesa per il 2018-2019. “Questa tempesta”, aggiunge Masserotti, “potrebbe disturbare le comunicazioni sulle onde corte”.
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