Concorsi truccati all’università: il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, e la ministra dell’istruzione, Valeria Fedeli, stanno lavorando ad un piano anticorruzione che sarà presentato a ottobre.
Circa 59 indagati e 7 docenti universitari arrestati: è il bilancio dello scandalo scoppiato, nei giorni scorsi, nelle università italiane a causa dell’operazione “Chiamata alle Armi”. Dopo le prime ore di incredulità generale, cominciano ad emergere ora dichiarazioni dall’alto per tentare quantomeno di arginare il malcostume che affligge tutte le università del nostro Paese.
La ministra Valeria Fedeli, in primis, in un’intervista al Messaggero, avrebbe chiesto a tutti gli atenei coinvolti nello scandalo dei giorni scorsi di “costituirsi parte civile contro i professori corrotti e individuare dentro ogni ateneo un responsabile della trasparenza e della prevenzione della corruzione”.
In concomitanza, il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, in un intervista per Repubblica, ha dichiarato di stare già lavorando da febbraio, assieme a Fedeli, ad “uno specifico focus del Piano anticorruzione sull’università che punterà sulla prevenzione”. Nello specifico, pare che il nuovo piano prevederà “un ruolo attivo dei responsabili anticorruzione, presenti in ogni ateneo”, i quali dovranno vigilare sulle incompatibilità, sui concorsi, e soprattutto sugli incarichi professionali esterni e sulle consulenze”.
Preoccupato per lo stato in cui versano i nostri atenei, dopo lo scandalo scoppiato a Firenze, Cantone parla del cattivo stato in cui versano le università italiane e della difficoltà nello smantellare un sistema malato che risiede alla base. Difatti, sebbene le segnalazioni sul malcostume universitario siano sempre arrivate in gran quantità dagli stessi atenei, “quello universitario è un mondo suscettibile e capace di grandi difese corporative. Il rapporto professionale padre-figlio, ricorrente di per sé, in facoltà è forte”, sostiene Cantone. La maggior parte delle segnalazioni riguarderebbe, infatti, conflitti di interesse che giocano un ruolo cruciale nelle scelte, nei giudizi e nelle promozioni e che nascondono un sistema corrotto totalmente basato su “logiche di appartenenza e mai sul merito”.
Secondo le dichiarazioni di Fedeli, il Piano anticorruzione dovrebbe essere presentato entro la fine di ottobre e verrà sottoposto a tutte le università italiane.
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