Solo otto ore dopo l’attentato che sulla Rambla ha ucciso 13 persone e ne ha ferito molte di più, un’altra minaccia colpisce la Spagna, sempre nei pressi di Barcellona. Il nuovo attacco è stato sventato da un’operazione di polizia che ha fermato 5 kamikaze. Nel frattempo è stato confermato il decesso di un cittadino italiano, coinvolto nell’attentato sulla Rambla.
All’1:14 di questa notte, a Cambrils, piccola cittadina della costa iberica a soli 120 km da Barcellona, i cittadini sono stati avvertiti dalle forze dell’ordine:“Restate in casa, non uscite per alcun motivo. Operazione di polizia in corso”. Inseguimenti, persone in fuga, spari, conflitti a fuoco. Questo lo scenario che si è protratto fino a poco prima delle 2 di notte sul lungomare di Cambrils. La violentissima sparatoria tra i reparti speciali spagnoli e i 5 terroristi che percorrevano in auto l’Avenida de la Diputació si è conclusa con l’uccisione di 4 dei terroristi. Intorno alle quattro della notte la polizia ha confermato anche la morte del quinto uomo e alle cinque ha reso noto che tutti gli attentatori che si trovavano nell’auto incriminata indossavano cinture esplosive.
Sembra infatti che l’obiettivo dei cinque kamikaze fosse quello di investire i passanti che sul lungomare affollavano ancora i bar della località balneare. Nonostante il pronto intervento delle forze di polizia, pare che nell’operazione siano stati coinvolti anche sei civili, due dei quali feriti gravemente. Anche un poliziotto è stato ferito durante il conflitto a fuoco. Le fonti della polizia hanno in seguito spiegato che i terroristi stavano cercando di replicare a Cambrils un attentato come quello che ieri ha colpito Barcellona.
Attentato, quello di ieri, che ha coinvolto anche un italiano. Infatti, è stato da poco confermata la morte di Bruno Gullotta, un uomo di 45 anni, di Legnano, che si trovava in vacanza a Barcellona con la moglie e i figli. Al momento, l’ambasciata italiana in Spagna conferma che altri tre connazionali sono rimasti feriti durante l’attentato sulla Rambla: due sono stati dimessi, il terzo si trova ancora in ospedale per fratture.
L’attentato sulla Rambla, già rivendicato dall’Isis, a questo punto sembra solo uno degli obiettivi prefissati dalla cellula terroristica che, secondo le forze dell’ordine, aveva un proprio covo nella località di Alcanar, sempre sulla costa. L’abitazione in questione, solo la sera prima dell’attentato a Barcellona, poco dopo le 23, era esplosa. Le forze dell’ordine, hanno trovato nella casa semi-distrutta alcune bombole di gas. È probabile dunque che i terroristi stessero mettendo a punto gli ordigni artigianali da utilizzare durante gli attentanti e che qualcosa sia andato storto. Un errore che ha provocato l’esplosione dell’abitazione in cui preparavano i loro orrendi piani e che, probabilmente, ha forzato la cellula ad accelerare i tempi per mettere in atto gli attentati che preparavano da tempo.
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