Nel corso della celebrazione il rettore Basile ha consegnato la toga accademica alla famiglia del giovane scomparso prematuramente.
“Siamo qui per testimoniare la vicinanza di tutta l’università e della comunità accademica alla famiglia ma soprattutto per onorare la figura di Danilo, che faceva parte della nostra famiglia. Per questo ci sentiamo molto toccati da quanto accaduto e siamo particolarmente vicini ai genitori. Pensiamo di prendere spunto da questo evento tragico per cercare di insistere insieme ai nostri ragazzi, agli studenti che hanno firmato una petizione rivolta al comune per poter arrivare ad avere una maggiore sicurezza alle strade che circondano l’università ed a maggior ragione un tratto pericoloso come la circonvallazione di Catania. Rendiamo onore a Danilo conferendo, anche se dopo la vita, la toga dell’università“.
Queste le parole pronunciate ieri dal rettore Francesco Basile poco prima dei funerali del giovane Danilo Di Majo, lo studente di medicina scomparso prematuramente in seguito all’incidente avvenuto in prossimità dell’ingresso pedonale della cittadella universitaria, sito in Viale A. Doria.
Il rito funebre, svoltosi nella chiesa di San Francesco d’Assisi, è stato celebrato da don Massimiliano Di Pasquale e don Giuseppe Fausciana. Oltre al rettore, presenti il presidente della facoltà di medicina Giuseppe Sessa, il presidente dell’Ersu Alessandro Cappellani, il direttore Ersu Valerio Caltagirone, l’assessore ennese Paolo di Venti e centinaia tra amici e parenti che hanno voluto dare così l’ultimo saluto a Danilo, accompagnando la sua bara con un grosso applauso all’uscita della chiesa.
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