L’attesa è ormai quasi finita: nei prossimi giorni il Ministero pubblicherà il decreto sui tanto discussi 24 CFU in materie antropo-psico-pedagogiche che tutti gli aspiranti docenti dovranno conseguire per candidarsi al concorso del 2018. Infatti, questo amplierà le conoscenze psicologiche e di didattica degli aspiranti docenti.
In questi mesi si sta discutendo molto di questi 24 CFU, i sindacati si sono battuti per conoscerne con esattezza gli SSD. Mentre gli aspiranti docenti si interrogano continuamente sulla liceità di studiare e di spendere molti altri soldi anche dopo il conseguimento del sospirato titolo, molti enti privati hanno già approntato pacchetti esami dai prezzi arbitrari da sottoporre agli insegnanti. Il decreto, sembra, renderà noti gli SSD di questi crediti ma, secondo talune indiscrezioni dei sindacati, fisserà anche un tetto massimo di prezzi proponibili al pubblico. E mentre alcuni sperano e chiedono un corso convenzionato dal Ministero, altri stanno già correndo ai ripari.
Si ricorda, inoltre, che la conoscenza di queste materie sarà l’ambito su cui verterà la seconda prova scritta del concorso: esso prevederà due prove scritte – la prima sulle materie della propria classe di concorso, la seconda appunto di natura antropo-psico-pedagogica – ed una prova orale complessivamente sulla didattica e probabilmente anche sull’eventuale conoscenza della lingua inglese. Il concorso non darà l’accesso alla cattedra né abiliterà il candidato, ma darà accesso al FIT, il tirocinio triennale retribuito superato il quale, con il beneplacito del superpreside, si potrà firmare il tanto agognato contratto a tempo indeterminato.
Aggiornamento: leggi SCUOLA – Concorso insegnanti 2018: le novità sui 24 CFU.