Sono sempre di più gli studenti che decidono di proseguire gli studi universitari lontani dagli atenei presenti nel territorio d’origine, chi attratti dall’offerta formativa, chi dalla città che ospita l’ateneo, e molti che magari sono costretti a spostarsi non abitando vicino alla sede universitaria.
Vivere fuori sede comporta uno sforzo economico in più per le famiglie italiane, già provate dalla crisi economica da cui l’Italia fatica ad uscire, a maggior ragione quando sono più figli da mantenere all’università, questo nonostante le astuzie e i trucchetti che ogni studente fuori sede acquisisce con il tempo.
Ma quanto spende uno studente fuori sede?
Federconsumatori ha fatto una stima delle spese di uno studente fuori sede distinguendo tra gli studenti appartenenti alla II fascia di reddito e quelli appartenenti alla III: per i primi la spesa ammonta a circa 7.944,10 euro includendo le spede d’affitto per una stanza doppia, i trasporti, le tasse universitarie. La spesa aumenta in caso di affitto di una stanza singola( 9.415,70 ). Per gli studenti appartenenti alla III fascia si stima una spesa di circa 8.187,29 euro affittando una stanza doppia e di 9.658,89 euro affittando una stanza singola.
Per quanto riguarda gli affitti, quelli più cari riguardano le città universitarie del Centro Italia, a Nord invece gli affitti si aggirano intorno a quota 4.344 l’anno per la singola e 2.707 per la doppia; decisamente più conveniente la studiare al Sud, dove l’affitto di una stanza doppia comporta una spesa di 1.975 e per una singola 2.973 euro annui. Le differenze sono presenti anche per quanto riguarda il costo relativo all’alimentazione, lo svago e cura della persona: per l’alimentazione uno studente fuori sede al Sud spende il -21,36% rispetto alla media nazionale e del 23,97% per il resto d’Italia. Anche i costi dei trasporti hanno un peso notevole nel bilancio di uno studente fuori sede: ancora una volta è il Centro Italia la regione più cara, dove gli spostamenti urbani costano allo studente 235 euro, contro i 204,33 euro del Nord e i 166,47 euro del Sud.
Sul costo del materiale didattico invece incidono diversi fattori quali:
- Il corso di laurea: il tipo di studi non favorisce infatti gli studenti di discipline scientifiche, è stato stimato per esempio che il costo medio di un libro per uno studente di Scienze della Comunicazione supera di poco i 20 euro, mentre invece uno studente di Medicina si troverà ad affrontare una spesa media di 120 euro a volume.
- Il numero di corsi
- Eventuali fotocopie, dispense.
Il gap con le famiglie i cui figli vivono ancora a casa è notevole: per gli studenti appartenenti alla II fascia di reddito si stima una spesa di 1.425,63 euro annui, chi invece appartiene alla III fascia di reddito spende in media 1.668,82 euro annui.