
Una nuova proposta di legge mette fine alla diatriba merenda da casa e mensa che da qualche tempo vede coinvolte famiglie, scuole e governo. Infatti, ad un anno dalla sentenza della Corte d’appello di Torino, parlamento e governo hanno messo fine a questa situazione altalenante introducendo il servizio mensa obbligatorio nelle scuole. Ad accusarne i colpi sono le famiglie che ritengono un diritto per i loro figli avere un’alternativa alla mensa scolastica. Inoltre i sostenitori della “merenda da casa” considerano la proposta di legge uno strumento per fare un favore alle grandi aziende della ristorazione che non pensano alla qualità, dal momento che il servizio mensa sarà inevitabilmente a pagamento.
Le famiglie, tuttavia, continuano la loro battaglia. 58 genitori hanno imbastito il primo ricorso a Torino in quanto, per una questione di qualità e costi, non vogliono essere obbligati a fornirsi dalla ditta che ha vinto l’appalto. Infatti, secondo quanto riportato da Repubblica, il costo complessivo del pasto si aggira intorno ad un massimo 7,10 euro a Torino, 4,50 euro a Napoli, 4 euro a Milano e 2 euro a Perugia, creando così una situazione iniquità tra famiglie.
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