Un altro attacco, dopo quello subito circa 5 anni fa, che anche stavolta ha colpito la figura di Giovanni Falcone. Un raid vandalico che ha portato alla decapitazione della statua dell’ex magistrato ucciso per mano della mafia, presso l’istituto scolastico Falcone-Borsellino nel quartiere Zen di Palermo, con un pezzo di busto che è stato usato successivamente come ariete contro il muro della scuola.
Si è detta sconvolta, amareggiata e sconfortata la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Daniela Lo Verde, ma altrettanto orgogliosa per il lavoro fatto in questi mesi con i ragazzi dello Zen e per il percorso carico di soddisfazioni. Avvalendosi del malfunzionamento delle telecamere della scuola, i vandali hanno mozzato la testa della statua, lanciandola contro la vetrata della porta d’ingresso andata conseguentemente in frantumi.
Immediate anche le reazioni da parte delle cariche istituzionali italiane, a partire dal premier Paolo Gentiloni che, attraverso un tweet, ha voluto esprimere il suo disappunto: “Oltraggiare la memoria di Falcone è una miseria esibizione di vigliaccheria“. Anche la ministra dell’istruzione Fedeli ha immediatamente condannato il gesto, ribadendo il rapido ripristino della statua commemorativa: “L’atto di vandalismo avvenuto alla scuola Falcone di Palermo è un episodio grave e vigliacco. Lo condanniamo con decisione e ribadiamo con forza che la scuola non si arrende. Che chi la colpisce, provando ad attaccare un presidio di legalità e cittadinanza, non fermerà l’esercito delle educatrici e degli educatori, delle giovani e dei giovani che attraverso la scuola e grazie alla scuola riescono a riscattarsi anche in territori difficili. Faremo subito restaurare la statua“.