“Ricerche apparentemente improbabili” che “fanno prima ridere e poi pensare”: all’Università di Catania si tiene la tappa catanese dell’Ig Nobel Spring Tour in Europa.
Giovedì 6 aprile alle 15,30, nell’aula magna “Ettore Majorana” del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania, si terrà il premio per le scoperte improbabili, giunto alla 26esima edizione. Gli IgNobel, che hanno superato il mezzo secolo di vita, sono ormai un riconoscimento importante e accettato con entusiasmo dagli scienziati di tutto il mondo che vedono premiate le loro “ricerche apparentemente improbabili” che “fanno prima ridere e poi pensare”.
Dopo le tappe in prestigiose università europee quali l’Università di Nottingham, l’Imperial College di Londra, l’EPFL di Losanna, l’Università di Oslo, il Karolinska Institute di Stoccolma e l’Università di Graz, il tour sarà ospitato per la prima volta in Italia proprio nell’Ateneo siciliano, che sette anni fa vide trionfare tre propri ricercatori nella sezione “management” – Cesare Garofalo, Alessandro Pluchino e Andrea Rapisarda – con una ricerca sull’assegnazione casuale e non meritocratica delle promozioni.
I tre studiosi etnei dimostrarono matematicamente al pubblico di Harvard che, scegliendo i propri dirigenti tramite una sorta di lotteria, ovvero promuovendo le persone in modo del tutto casuale invece che sulla base di curricula e preparazione, enti e aziende sarebbero addirittura più efficienti, reinterpretando uno dei paradossi più conosciuti, formulato dallo psicologo canadese Laurence J. Peter: “In un’organizzazione ogni nuovo membro sale nella gerarchia fino a raggiungere il suo livello di massima incompetenza”.
Anche in virtù di quel successo etneo, il tour europeo degli Ig Nobel troverà ospitalità a Catania, con un evento dal titolo “Scienza e Humor” il cui protagonista principale sarà Marc Abrahams, editore della rivista Annals of Improbable Results e fondatore del premio ideato per avvicinare il grande pubblico alla scienza facendo leva proprio sul lato buffo della ricerca scientifica.
C’è chi ha vinto, ad esempio, studiando – e pubblicando su autorevoli riviste – ricerche sull’effetto della musica country sulla propensione al suicidio, sull’opportunità o meno di mangiare del cibo caduto per terra in un lasso di tempo di cinque secondi, sugli esiti della somministrazione di Prozac alle vongole in relazione alla loro attività sessuale, sull’effetto negativo di pantaloni di poliestere, di cotone o di lana sulla vita sessuale dei ratti o sul cambiamento della respirazione degli asmatici dopo un giro sulle montagne russe. Altri scienziati hanno rivelato al mondo che i cavalli bianchi sono meno soggetti degli altri alle punture dei tafani, o ancora come le persone tendano a scivolare meno sul ghiaccio se indossano i calzini sopra le scarpe invece che dentro, o dimostrato che le imprecazioni permettano di sopportare meglio il dolore (ma gli effetti benefici, si precisa, non valgono per gli uomini con tendenza al catastrofismo). E infine, come sancisce la ricerca che ha guadagnato l’IgNobel 2016 per la Medicina, che se si prova prurito sul lato sinistro del corpo, lo si può alleviare guardandosi allo specchio e grattandosi sul lato destro (e viceversa).
Scienza e umorismo saranno quindi il filo conduttore della serata, a partecipazione libera, alla quale parteciperanno anche diversi vincitori del premio, italiani e stranieri, fra i quali Marina De Tommaso (Università di Bari) e Elisabeth Oberzaucher (Università di Ulm). Gli eroi locali Garofalo, Pluchino e Rapisarda avranno infine uno spazio privilegiato all’interno della kermesse, presentando il proprio libro “Abbiamo vinto l’Ig Nobel con il Principio di Peter – Scienza, caso e humor” (Malcor D’ Edizione, 2017).