A quarantasei anni dalla sua morte Coco Chanel resta la signora indiscussa della moda. Il suo mito e il suo stile vive ancora oggi grazie alle collezioni di Karl Lagerfeld che dal 1983 è direttore creativo della maison. La vita di mademoiselle Coco, nata Gabrielle Bonheur Chanel, è stata caratterizzata da un’infanzia travagliata, forti passioni e una sfavillante carriera non priva di bassi. Biografie, film e documentari hanno contribuito a far conoscere questo personaggio al di là del suo ruolo di couturière, ma tuttavia ci sono ancora alcune curiosità poco note ai più.
I coniugi Chanel erano dei mendicanti. Alla morte della moglie, il padre di Coco, non potendo crescere i figli, li abbandonò a casa della propria madre. La donna, tuttavia, non era nelle condizioni economiche per mantenere i cinque nipoti: i fratelli – Lucien e Alphonse- vennero mandati a lavorare in un’azienda agricola, mentre Gabrielle e le sue sorelle furono chiuse nell’orfanotrofio di Aubazine. L’ambiente austero dell’orfanotrofio ispirarono Coco nella realizzazione dei suoi abiti, a partire dalla combinazione del bianco con il nero, colori tipici delle vesti monacali, e le forme morbide e destrutturate.
Divenuta maggiorenne cominciò a lavorare in un caffè-concerto dove si esibiva come cantante e ballerina. Gabrielle era solita esibirsi con la canzone Qui qu’a vu Coco? che le valse il celebre soprannome di Coco. Fu in quell’ambiente che conobbe l’imprenditore Etienne de Balsan, suo primo amore, che l’aiuto ad avviare la sua attività di modista. La loro relazione durò 6 anni.
Grazie all’aiuto finanziario di Balsan e alla sua importante rete di amicizie, Coco iniziò a farsi conoscere realizzando eleganti cappellini per le facoltose donne dell’alta società. La sua prima cliente fu Emilienne D’Aleçon, l’amante di Balsan, che sfoggiò le creazioni di Chanel negli ambienti esclusivi.
Secondo quanto riportato dal giornalista americano Hal Vaughan, durante gli anni della seconda guerra mondiale Chanel intraprese una relazione con Walter Schellenberg un giovane capo delle SS. Entrò nell’Abwher, un gruppo di spionaggio tedesco, condividendo con i nazisti le informazioni che captava dal suo ambiente.
Negli anni ’10, mentre Coco viveva nella residenza di Etienne de Balsan, conobbe il giocatore di polo Boy Capel, il grande amore della sua vita. Boy fu uno dei pochi a credere veramente in lei e l’aiutò finanziariamente ad aprire la sua prima boutique al numero 31 di Rue Cambon a Parigi (oggi HQ della maison). In onore di Capel, nel 2011 Karl Lagerfeld lanciò la borsa Boy.
Dopo la morte di Capel, la vita privata di Mademoiselle Coco fu caratterizzata dall’uso di droghe, passioni fugaci (anche bisessuali) e sregolatezze. Pare anche che la stilista abbia avuto una relazione con l’amico Salvador Dalì.
Non sappiamo se in realtà Coco Chanel si sentì mai minacciata dal talento e dal successo di altri stilisti francesi, sappiamo però che tra lei e gli altri vigeva una forte competizione. Nota è la sua rivalità con Elsa Schiaparelli: entrambe avevano stili differenti ma condividevano la stessa ricca clientela. Fu inoltre in ostile competizione con Christian Dior e Balenciaga.
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