Sembra davvero una corsa ad accaparrarsi il turno, come nelle file alla posta o al supermercato e, invece, stiamo parlando di università. Ciò è quanto succede a Torino, presso il corso di laurea in Scienze della Comunicazione.
Un caso segnalato da diversi studenti che, stufi di dover rimandare la data degli esami, hanno raccolto le proprie testimonianze e hanno deciso di farsi ascoltare dal rettore. Nello specifico, viene denunciato il fatto che, per combattere il sovraffollamento di studenti per gli esami, alcuni professori mettano una scadenza alla prenotazione. Solo un tot di posti disponibili per fare esami, il resto ci proverà alla sessione successiva. Si tratta di un problema, si difendono i docenti, che è legato dalla crescita degli studenti a causa dei corsi a numero non programmato. A Scienze della Comunicazione, tra quelli cresciuti di più, si è passati dalle 306 matricole del 2013 alle 592 di quest’anno. Si fa leva, quindi, sul numero esiguo di professori a fronte di un numero maggiore di studenti.
Dall’ateneo spiegano che ciò che sta accadendo non è previsto dai regolamenti, ma neppure vietato. Di solito quando ci sono tanti studenti da esaminare, si fa una divisione in più giornate. Ma non tutti i docenti sono disposti a farlo. E così, questi rispondono affermando: “In un Paese in cui si muore perché gli ospedali non sono in grado di accogliere malati gravi, slittare di un appello è un piccolo problema.”