Secondo l’ultimo rapporto Istat, cresce l’occupazione tra i 25 e i 34 anni ma torna ad aumentare la disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni, valore che a dicembre è superiore al 40%.
“I dati finali dell’Istat sul 2016 ci confermano che la battaglia per il lavoro è molto lunga– scrive Enrico Mentana sulla sua pagina Facebook- soprattutto per i giovani, e che le misure messe in campo dal governo hanno consentito un recupero molto parziale. Ci vuole una terapia d’urto: sgravi, decontribuzioni e jobs act sono stati costosi e hanno sortito un risultato inadeguato, anche nel paragone con gli altri paesi”.
A dicembre nella fascia dei 25-34enni l’occupazione cresce rispetto a novembre con 46.000 posti occupati in più (+1,2 %), contemporaneamente i disoccupati diminuiscono di 43.000 unità. In base alle rilevazioni dell’Istat questa fascia perde 20.000 occupati rispetto allo scorso anno.
Il tasso di occupazione è del 60,5% (+0,8 rispetto a novembre e +0,5 rispetto a dicembre). Il tasso di disoccupazione invece è di 17,8% (-0,9 rispetto a novembre e +0,3 rispetto a dicembre 2015). A dicembre il tasso di disoccupazione è al 12%, in rialzo di 0,4 punti su dicembre 2015: è il livello più alto da giugno 2015 (12,2%).
I disoccupati arrivano a 3.103.000 in aumento di 9.000 unità su novembre e in aumento di 144.000 unità su dicembre 2015. Ulteriore perdita di occupati nella fascia tra i 15 e i 64 anni con 15.000 unità in meno rispetto a novembre e 478.000 unità in meno rispetto a dicembre 2015.
Il tasso di inattività è stabile al 34,8%, valore che si attesta tra i minimi storici. Gli occupati a dicembre sono rimasti praticamente tali rispetto a novembre crescendo di 242.000 unità rispetto a dicembre 2015. L’Istat precisa che complessivamente sulla base dei dati destagionalizzati gli occupati registrati nel mese ammontavano a 22.783.000. Aumentano i lavoratori dipendenti con +52.000 unità su novembre al contempo gli indipendenti diminuiscono di 52.000 unità.
“Ho già proposto tante volte una misura di equità e solidarietà generazionale – conclude Mentana- tutte le categorie che vogliono superare la barra generale dell’età pensionabile di 66,7 accettino da quel punto in poi un prelievo del 30% sugli emolumenti, da destinare all’assunzione per concorso di giovani. Così si tutelerebbero insieme presente e futuro. Troppo semplice, vero?”
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