Le aziende più importanti al mondo mettono sul podio del Global University Employability Ranking 2016 Il California Institute of Technology, il Massachusetts Institute of Technology e Harvard perché capaci di formare i loro futuri dipendenti. Prima in Italia al 78esimo posto è la Bocconi seguita dal Politecnico di Milano e dalla Normale di Pisa.
Nell’eterno dibattito tra lavoro e università, in certe situazioni è possibile protendere verso le università: studiare in un college o in un’università non è certo l’unico modo per crearsi una carriera, ma scegliere gli atenei migliori certamente è un modo per spianarsi la strada verso il futuro. Per questo, il “Global University Employability Ranking 2016” è particolarmente importante. La classifica degli atenei top per trovare un lavoro – stilata dallo studio francese Emerging per la consulenza nel campo delle risorse umane e pubblicata dal settimanale inglese Times Higher Education – mostra, infatti, le università che i selezionatori delle risorse umane delle aziende più importanti al mondo considerano le migliori per la formazione dei loro ipotetici futuri dipendenti (la votazione è avvenuta tramite un questionario online somministrato ai partecipanti tra aprile e luglio 2016).
In 34 stati, tra Giappone e Stati Uniti, sono sparse le migliori università al mondo; ci sono stati dove i neolaureati non trovano subito lavoro, ma in numerosi stati come Francia e Germania l’esperienza professionale è stata addirittura inserita nei percorsi didattici. Caltech al primo posto: l’istituto californiano offre la possibilità di specializzarsi in moltissimi ambiti, e mette a disposizione dei suoi studenti, dal numero molto basso, gli strumenti più innovativi per far fronte alle sfide offerte dal quotidiano. Mit e Harvard, argento e bronzo. Medaglia d’argento va al Mit, il Massachusetts Institute of Technology, che garantisce programmi in grado di implementare le competenze degli studenti. Culla di futuri leader politici, manager aziendali, figure di spicco nel campo della biotecnologia e dell’informatica, annovera tra i docenti anche molti esponenti di grandi compagnie. Il bronzo, invece, finisce al collo di Harvard, la più antica e prestigiosa università degli Stati Uniti.
La Bocconi, con il suo 78esimo posto, è la prima italiana. Il Politecnico di Milano è 106esimo: specializzato in design, architettura e ingegneria, trae profitto dallo stimolante territorio artistico e multiculturale in cui sorge, oltre che dai 7 campus sparsi nel Nord Italia. La Normale di Pisa è 137esima, quotata soprattutto per la storia dell’arte, l’archeologia, la letteratura moderna e contemporanea, la matematica e la fisica. Vocazione che ha fin dalla sua nascita è quella di approfondire le connessioni tra le scienze e gli studi umanistici.
“È necessario che i ragazzi entrino in contatto con persone e professioni diverse, in modo da scoprire potenziali aree di interesse e opportunità in campi che, inizialmente, magari non avevano nemmeno considerato” afferma Brett Alpert, docente di Stanford.
Ma qual è l’effettiva chiave di successo di un funzionale percorso formativo? L’esperienza professionale, l’alto grado di specializzazione e la flessibilità per adeguarsi ai cambiamenti del mondo sono le tre ragioni necessarie e sufficienti per decretarne il successo: su questo si trovano d’accordo tutti i selezionatori coinvolti nella classifica.