Tra chi narra una grande stanza sotterranea nella quale scorre il fiume Amenano dinanzi e chi racconta di mura e diversi cancelli prima di arrivare a vedere la Santa Patrona etnea, nel tempo ognuno ha modificato la propria storia, raccontando il suo “sapere” quasi come una storia di chi, tra i pochi, ha avuto il piacere di ammirarla. Tutti miti che oggi, in realtà, sono stati sfatati dalla visione di migliaia di fedeli, che sin dalle prime ore del mattino hanno fatto la coda per poter vedere con i propri occhi e raccontare la realtà in futuro.
In realtà, la cameretta fu ricavata in uno dei due vani aperti attraverso il poderoso muro dell’abside centrale, usati come passaggio fra il santuario (area presbiterio) e le cappelle laterali absidali, proprio nel XII secolo dopo il rientro delle reliquie da Costantinopoli. Quindi una stanzetta dalle dimensioni piuttosto ridotte, ricca di affreschi secolari e che sul suo lato destro ne conserva accuratamente lo scrigno della Santuzza, nella parte bassa; nella parte superiore destra, conservato dietro un poderoso armadio argenteo, si ritrova invece proprio il busto reliquiario, che viene portato giù dagli addetti da un piccolo elevatore, dopo aver montato le ali d’argento, e successivamente, al momento dell’uscita, fatto scorrere lungo dei brevi binari lignei che l’accompagnano all’interno della cappella Agatina.
La più antica pittura, frontale alla porta, è la “Pietà” di un maestro sconosciuto di Galatina, di scuola toscana e marchigiana, realizzata presumibilmente a cavallo tra il 300 ed i primi anni del 400. Sulla parete di sinistra è invece rappresentato il “David”, sopra il gruppo della Pietà, “Morte del Vicerè Ferdinando de Acuña” e “Madonna col Bambino” (1467-1535) di Antonello de Saliba, nipote del più famoso Antonello da Messina.
Siamo sicuri che, nonostante i tanti occhi curiosi di stamane, si continueranno a raccontare storie e leggende, soprattutto ai più piccoli, di quella cameretta che custodisce gelosamente il bene più prezioso di Catania, “Sant’Aituzza“.
Di seguito le immagini inedite scattate dalla pagina Basilica Cattedrale Sant’Agata V.M.: