Patto per Catania, entro il 2017 si avrà tutta la prima programmazione degli interventi che verranno fatti: circa 1 miliardo di euro verrà investito sul territorio etneo.
“C’è un progetto ambizioso per Catania – ha detto Bianco – se consideriamo che il complesso degli interventi supera la cifra di un miliardo di euro, più i 56 milioni del fondo per le periferie. Un progetto unitario che unisce le risorse di Patto per Catania, Pon Città Metropolitana e fondi regionali destinati alla città. Un’operazione che avrà anche un’enorme ricaduta in termini occupazionali perché saranno migliaia le persone che potranno trovare lavoro nei cantieri”.
De Vincenti, ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno, ha parlato con soddisfazione degli “interventi già avviati concretamente: le vie di fuga Europa-Rotolo-Ognina, il Convento dei Crociferi nell’ambito del progetto della Rete museale, gli Orti sociali urbani dentro il più ampio progetto per Librino, e la messa in sicurezza delle scuole sta avanzando in maniera significativa e i lavori saranno avviati adesso tra gennaio e febbraio”.
Bianco ha sottolineato come sia l’Amministrazione sia il Governo ritengano prioritaria la messa in sicurezza antisismica delle scuole. Ci sarà un’opera che vale quaranta milioni di euro: “L’integrale rifacimento del molo foraneo che consentirà al Porto un’ulteriore fase di crescita portando ricchezza attraverso il turismo crocieristico”.
Per quanto riguarda il rischio di eventuali infiltrazioni mafiose Bianco è statto molto chiaro: “Ci stiamo muovendo in stretta collaborazione con l’Anac e le nostre azioni più rilevanti si avvalgono della vigilanza collaborativa dell’Autorità anticorruzione. Quanto alla capacità di difenderci da Cosa nostra io non mi tiro indietro: sarà una sfida portare a termine un progetto di lavoro così importante ma dobbiamo smetterla di dire che al Sud non si possono fare le opere perché c’è la mafia: le opere si devono realizzare e si devono fare correttamente”.
Il sindaco di Catania ha infine parlato della proposta fatta al Ministro e accolta con favore, di “formare sul territorio capacità professionali in grado di utilizzare appieno le risorse comunitarie e nazionali”.