Non ci sarà nessun referendum sull’articolo 18, così come dichiarato dalla Consulta della Corte Costituzionale, che ha definito “inammissibile” il quesito nell’odierna camera di consiglio. In particolare, il referendum era stato proposto dalle Cgil che puntava ad abrogare le famose modifiche dall’avvento del Jobs Act circa “le disposizioni in materia di licenziamenti illeggittimi“, estendendola a tutte le aziende con oltre cinque dipendenti, contro il tetto dei 15 dipendenti del vecchio articolo 18 e del Jobs Act che aveva abolito il diritto al reintegro con la sostituzione di un indennizzo economico a favore dei licenziati.
La Cgil si presentava quest’oggi con 3,3 milioni di firme ed in un clima infuocato, con l’obiettivo di ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori abolito proprio con la riforma Renzi-Poletti.
Diverso invece il discorso sui voucher, ovvero sull’ “abrogazione delle disposizioni sul lavoro accessorio“, che invece è stato dichiarato ammissibile.