Se prima i liceali andavano a mangiare un cheeseburger al McDonald’s, ora gli studenti delle scuole superiori si ritrovano a servire proprio dietro i banconi di una delle multinazionali più famose al mondo. Una nuova realtà promossa dal Miur, ma non condivisa da tutti.
Si parla di un’iniziativa del Miur e delle nuove esperienze che vengono offerte agli studenti liceali. L’alternanza scuola-lavoro consiste nel creare una relazione diretta, e pratica, tra il mondo scolastico e il mondo lavorativo. Gli studenti si ritrovano per un periodo di tempo a lavorare nelle varie imprese; quest’ultime, hanno volontariamente offerto alle scuole, tenendo in conto l’indirizzo di esse (se tecnico, liceo classico, scientifico, ecc.), e ai loro studenti un modo per conoscere il mondo del lavoro e di come la teoria venga messa in pratica (all’interno appunto dell’impresa).
Questa volta, insieme ad altre 15 imprese vincitrici, il Miur, ha scelto la famosissima catena di fast-food, nonché colosso americano, il McDonald’s. La multinazionale tiene il conto di 500 sedi circa dislocate in tutto il territorio nazionale e di un prestigio a livello internazionale; ma trovandosi, comunque, diverse punti a sfavori.
L’obiettivo, di tale alternanza tra la scuola e il McDonald’s, è quello di insegnare ai ragazzi le competenze di comunicazione e di relazione, fondamentali per lavorare. Il compito degli studenti, che avranno a loro completa disposizione un tutor, sarà quello di accogliere i clienti e instaurare una relazione “lavoratore-cliente”.
Una nuova realtà, quindi, quella che vuole offrire il Ministero dell’Istruzione, ma che molti non condividono.
Il dissenso generale si è diffuso a macchia d’olio, quando la notizia dell’accordo per l’alternanza è stata divulgata: sono gli studenti i primi a manifestare contro il Miur, ma sopratutto contro il McDonald’s; dinanzi alla multinazionale, i ragazzi guidati dal Fronte Gioventù Comunista (FGC) hanno protestato e appeso striscioni davanti alla sede di via Stelvio a Milano della multinazionale americana. Il FGC ha presentato un contro-slogan a quello del McDonald’s – che ha lanciato per la presentazione della collaborazione col Miur -, “Benvenuti studenti schiavi“.
Un punto di vista, ribadito da Riccardo Sala, responsabile locale del FGC, che vede il Ministero vendere gli studenti ad un multinazionale: “È inaccettabile che l’istruzione venga piegata agli interessi delle grandi multinazionali e che centinaia di migliaia di studenti lavorino gratis e senza diritti in stage. L’alternanza non può essere il pretesto per fare profitti sulla pelle degli studenti“. Sempre il responsabile Sala e il FGC, chiedono l’immediata cancellazione dell’accordo ed un nuovo metodo di scelta di alternanza, discussa e scelta tra gli studenti e i professori.
Coordinamenti studenteschi e sindacati attaccano pure la discussa Confindustria e il Governo Renzi – ora più che mai, visto come un governo burattino nelle mani delle multinazionali e delle banche -; infatti, giorno 11 novembre, i coordinamenti e i sindacati, insieme agli studenti, ai professori e ai genitori dei ragazzi, scenderanno in piazza.
Il premier Matteo Renzi, il ministro Stefania Giannini e Confindustria si trovano nel mezzo di una bufera: la protesta si accende, assumendo caratteri politici e contestando per l’ennesima volta il governo, che perde consensi, in vista anche del Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016.
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