Ciò che non dovrebbe mai mancare nel frigorifero di uno studente universitario è un rotolo di pasta brisèe. Utilizzata in chiave sia salata che dolce, questa base è ideale per preparare torte salate o quiche che dir si voglia. La versatilità sorprendente di questi economici “rotoli” ha dei motivi fondati e sperimentati, vediamone alcuni:
- dentro una torta salata puoi metterci di tutto (“svuotafrigo”-fantasia-improvvisazione);
- se hai i minuti contati in periodo d’esami ti salva la vita;
- se il giorno dopo dello stesso periodo del punto sopra coincide con il periodo della stesura tesi, schiaffare in borsa una fetta della torta preparata la sera prima ti salva il pranzo a sacco;
- sono un’ idea facile per una cena in cui “ognuno porta qualcosa”;
Nonostante non sia poi così difficile preparare la pasta brisèe sarebbe raro trovare una planetaria in una casa per studenti, o tantomeno la voglia di impastare a mano farina, acqua e burro. Ecco la salvezza a portata di mano dunque! recatevi al banco frigo del vostro supermercato sotto casa e comprate un rotolo di pasta brisèe. Che sia tonda o rettangolare poco importa, provate a fare una quiche. Oggi ve ne propongo una con ripieno di speck e cipolle.
QUICHE SPECK E CIPOLLE
Ingredienti:
- 1 rotolo di pasta brisèe
- 3 cipolle
- 1 fetta di speck spessa
- 1,5 dl di panna da cucina
- 5 cucchiai di latte
- 1 cucchiaio di farina
- 3 uova
- olio d’oliva
- sale e pepe q.b.
Procedimento:
In una padella fate rosolare le cipolle affettate sottilmente e lo speck tagliato a listerelle per 10 minuti. Aggiungete la farina, mescolate, togliete dal fuoco e lasciate intiepidire. Preriscaldate il forno a 170°. In una ciotola sbattete le uova con la panna e il latte, regolate di sale e pepe q.b. e unite il composto di cipolla e speck. Stendete la pasta in una teglia (generalmente i rotoli di pasta hanno già la carta forno nella confezione), punzecchiate il fondo con i rebbi di una forchetta e versatevi dentro il preparato. Infornate e lasciate cuocere per 30 minuti o fino a quando noterete la pasta dorarsi, segno dell’avvenuta cottura.