La Saint Leo University di Tampa ha erogato una borsa di studio per meriti sportivi al torinese Pietro Vagnone. A soli 18 anni si trasferirà in Florida per studiare e conseguire una laurea ma anche per giocare a calcio. Pietro racconta: “In Italia sarebbe stato difficile, ogni college in America ha la sua squadra, mentre qui sport e università sono due binari separati”.
Conosciamo meglio la sua storia, Pietro giocava ed era capitano della Juniores del Settimo. È un esterno dal grande carisma, nell’ultima stagione è stato il trascinatore della squadra verso il titolo di vice campioni nazionali. È stata la migliore stagione del Settimo e Pietro nonostante la maturità liceale non ha mai smesso di allenarsi e giocare. Ha frequentato il Liceo Spinelli, la scuola internazionale della pre-collina torinese e alternava compiti e pallone. Ha sempre affermato che: “Gli studi non si possono sacrificare. Il calcio finisce, bisogna costruirsi una vita”. Tornando dalle trasferte, Pietro studiava matematica in pullman e non ha mai zoppicato sui libri anzi è andato spedito fino agli Stati Uniti.
Il padre Michele racconta: “Ha trovato da solo un’agenzia che cerca borse di studio per gli sportivi, la borsa che ha vinto copre 36 mila dollari all’anno di tasse universitarie per quattro anni.” L’accordo si rinnova ogni anno e per andare avanti servono risultati sia sul campo che sui banchi. Il livello del college è semiprofessionismo, a dispetto di altri che giudicano basso il livello dei college, Pietro è convinto del contrario perché avrà modi di misurarsi con brasiliani, tedeschi, inglesi. La cosa che più ha imparato da questa vittoria è l’importanza di fare sacrifici.
Parte con la consapevolezza che il calcio è stato il mezzo per farlo studiare in un posto bellissimo con tante possibilità lavorative, mentre in Italia sarebbe stato un ostacolo e avrebbe dovuto pagare le tasse. L’unico sogno di Pietro resta sempre la laurea, ce lo assicura anche se dovesse arrivare una chiamata dalla MLS.