L’estate si avvicina, si alzano le temperature, la voglia di studiare diminuisce ma… gli esami sono dietro l’angolo e l’ansia comincia ad avanzare impetuosa.
Studi scientifici dimostrano che entro certi limiti, questo sentimento stimola la buona riuscita di una performance, configurandosi come “ansia produttiva”. Chi prova un’ansia contenuta, risente infatti di un’attivazione psicosomatica che rende i propri risultati addirittura migliori rispetto a chi è del tutto esente da sentimenti ansiosi. Ma quando l’ansia si manifesta in modo smodato, diventa un vero e proprio ostacolo insormontabile come testimoniano molti studenti.
“Prima di un esame non riesco mai a dormire o se ci riesco dormo male, perché penso continuamente alle scene di un probabile esame, alle domande che potrebbe farmi il prof e alle mie risposte farfuglianti”– ha dichiarato una studentessa di Giurispudenza dell’Università degli Studi di Catania – Dopo mesi di tranquillità e di studio relativo, l’ansia arriva tutta in un colpo solo, assalendomi come un macigno ed è davvero difficile da gestire”.
L’ansia altro non è che un sistema d’allarme selezionato dall’evoluzione, che proietta in uno stato di attesa, indefinitezza, tensione, paura o, nel peggiore dei casi, panico. Questo sentimento, universalmente diffuso, si configura come una dinamica “sine cause”: chi è ansioso non sa perché lo è o, per meglio dire, non ne è pienamente cosciente. I sintomi fisici con cui l’ansia si manifesta vanno dalla bocca secca e sudorazione profusa, all’accelerazione della frequenza cardiaca e respiratoria ma, nei livelli più estremi, possono arrivare alla nausea, cefalea, vomito e dolore toracico.
Ciò che porta molto spesso gli studenti a stati di ansia eccessiva, sono semplici errori di pensiero:
#1 Esagerazione
Spesso di fronte a banali intoppi di studio, si arriva a trarre conclusioni iperboliche: “Non ricordo un argomento! All’esame farò scena muta!”.
#2 Generalizzazione
Un evento negativo circoscritto nell’ambito universitario viene visto come un fallimento di vita : “Sono un buono a nulla! Non riesco nemmeno a passare un esame…nella vita non otterrò mai niente!”.
#3 Vittimismo
“Perché io sono ansiosa e gli altri no?! Questo comprometterà il mio esame. Andrà malissimo!”.
#4 Catastrofismo
Di fronte ad un ostacolo si pensa immediatamente alla tragedia: “Non mi laureerò mai!”.
#5 Distorsione
Molti studenti, crogiolandosi nella negatività, dimenticano i buoni risultati ottenuti in passato o lo studio condotto al fine del superamento dell’esame.
Se riuscite a riconoscervi in una o più delle suddette situazioni , niente paura! Ecco semplici e pratici rimedi da utilizzare per gestire e ridurre l’ansia:
#1 Automotivazione
Sgombrare la mente da pensieri negativi come tragedie, sofferenza o umiliazioni, imparando a ripetersi frasi come:“Io posso farcela!”, “Merito di passare l’esame” oppure “Ho studiato, potrei non passare ma in ogni caso ho fatto il mio dovere” o ancora “Non sono passato ma posso sempre riprovarci studiando meglio”.
#2 Approccio graduale
Se si è bloccati all’idea di trovarsi dinanzi ad un temibile professore, assistere agli esami di altri studenti potrebbe essere un buon esercizio per vincere gradualmente quest’inibizione. Avere un’idea dell’approccio diretto, delle possibili domande e vedere concretamente la situazione d’esame può essere molto d’aiuto. Ciò stimola infatti il conseguimento di una preparazione adeguata attraverso lo studio
#3 Rilassarsi ed evitare il ripasso all’ultimo momento
La buona riuscita di un esame spesso è legata allo stato emotivo con cui si arriva alla prova. Adottare uno stile di vita sano, riposare e avere una dieta equilibrata possono essere molto d’aiuto per allontanare lo stress. Da evitare sarebbero inoltre le “scorpacciate di studio” e soprattutto il ripasso all’ultimo minuto: queste abitudini posso portare a dubbi, confusione e fuga delle idee.
#4 Meditazione, tecniche di respirazione e…Yoga
Un adeguato controllo sul piano fisico è sicuramente un valido rimedio per ridurre l’ansia. Oltre alle innumerevoli tecniche di respirazione è stato scientificamente dimostrato che lo Yoga provoca un aumento dell’amminoacido GABA, il principale neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale. L’ansia infatti provoca un notevole abbassamento del GABA, esponendo maggiormente il soggetto alla depressione.
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