È agrigentino il borgo dei borghi, lo ha annunciato la trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro”. Dopo gli altri comuni siciliani, Gangi (2014) e Montalbano Elicona (2015), quest’anno è stato il turno di Sambuca.
Il paese, sito nel cuore della Valle del Belice, si è aggiudicato il privilegio, concorrendo in una competizione che ogni anno mette in mostra i venti borghi, ritenuti degni di nota per i loro angoli suggestivi e caratteristici. La trasmissione, condotta da Camilla Raznovich, è andata in onda in prima serata il giorno di Pasqua e in tale occasione sono stati allestiti dei maxi schermi nel paese per permettere alla popolazione di scendere in piazza a seguire con un clima festoso la proclamazione ufficiale del titolo. I paesi concorrenti vengono selezionati dalla trasmissione in collaborazione con l’Associazione Borghi d’Italia e sono votati dal pubblico via web. Vengono inoltre valutati da una giuria di esperti, formata dall’attrice Anna Kanakis, dal critico d’arte Philippe Daverio e dallo chef Hiroiko Shoda, in arte Chef Hiro. Il trionfo di Sambuca è stato festeggiato dagli adulti e dai bambini che sono scesi scesi in piazza accompagnati da brindisi e fuochi d’artificio.
“E’ un riconoscimento assai ambito per ogni amministratore e per tutti i cittadini, – afferma il sindaco Leo Ciaccio come riportato su Live Sicilia – ad essere premiate non sono solo le bellezze storiche, architettoniche e paesaggistiche di Sambuca ma il lavoro di un’intera comunità. Il vero impegno inizia adesso. Abbiamo la responsabilità e il dovere di tenere alto il vessillo, di accogliere i turisti nel miglior modo possibile, di incrementare le attività economiche e artigianali e far veicolare l’immagine di Sambuca al di fuori dei confini regionali”.
Sambuca di Sicilia è un cameo incastonato nella provincia di Agrigento, il frutto di un coacervo di culture che si sono succedute sul suo territorio nel corso dei secoli. Al crocevia tra Palermo, Agrigento e Menfi, il paese ha subito la dominazione araba. A fondarla è stato infatti l’emiro saraceno Zabut, che si è insediato nel territorio facendovi costruire il proprio castello. Laddove un tempo sorgeva la fortezza, è stata eretta la Chiesa Madrice, scampata al terremoto del Belice non con pochi danni. Oggi domina il paesaggio circostante con la sua imponenza. La pianta urbanistica richiama perfettamente quella delle antiche città arabe, con un intreccio di strette vie che sfociano spesso in piccoli cortili. Nella città anche il prezioso museo archeologico di palazzo Panitteri, l’area archeologica di monte Adranone e un acquedotto romano. Sambuca ospita inoltre le importanti opere d’arte del pittore Gianbecchina o le originali sculture tessili di Sylvie Clavel.
Il comune brilla anche dal punto di vista enogastronomico. I vitigni di Sambuca producono vini di notevole qualità esportati anche all’estero dalle numerose cantine ivi presenti. Tra le prelibatezze tipiche, deliziosi dolcetti di pasta frolla, noti come “Minni di Virgini”.