
Dopo la comunicazione ufficiale del ritorno dell’insegnamento dell’arte oratoria nelle classi italiane, si è da qualche giorno diffusa la notizia dell’inserimento di una nuova materia curriculare: il Teatro.
Con la Buona Scuola il Teatro entra a far parte dell’offerta didattica delle scuole italiane di ogni ordine e grado, così da collocarsi di pari importanza con tutti gli insegnamenti che mirano alla formazione culturale dei ragazzi. Il Teatro, finalmente, esce da quell’ombra durata per troppo tempo e ritorna ad assumere l’importanza che ha sempre avuto in Italia.
A dare la notizia è stato il sottosegretario Davide Faraone: “L’Italia può e deve ripartire dalle sue due risorse più grandi: il suo capitale umano e il suo patrimonio artistico e culturale, riconosciuto e ammirato in tutto il mondo – ha dichiarato Faraone -. Per questo oggi, in occasione della prossima Giornata Mondiale del Teatro, sono stato felice di premiare i vincitori del concorso ‘Scrivere il Teatro’ e di presentare le linee guida del Miur davanti a una platea gremita di studenti e artisti. Grazie alla Buona Scuola il teatro diventa materia curriculare e non prologo alla ricreazione o insegnamento di serie B, come è stato in passato. È un’inversione di tendenza importante che i ragazzi e le ragazze hanno accolto con entusiasmo e passione: questo ci conferma che siamo sulla buona strada per un domani di crescita e sviluppo”.
L’obiettivo da raggiungere è quello di mirare ad una formazione artistica completa, invitando i ragazzi alla sensibilizzazione e all’approccio con le forme artistiche nelle loro varie declinazioni. Nelle linee guida fornite da Faraone viene sottolineato, infatti, il valore pedagogico e didattico del teatro che ogni scuola ha il compito di far crescere nei giovani, facendo di questi “persone responsabili, ricche sul piano culturale e umano, capaci di rinnovare e sviluppare nuove alleanze tra l’uomo e l’ambiente, nella prospettiva di un cambiamento sostenibile“.
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