Apprendere molto, bene e in tempi brevi o brevissimi. Probabilmente è un sogno di molti, e sicuramente ne avrete già sentito parlare. Stavolta, però, non ci riferiamo ad un seminario di strategie mnemoniche, ma di stimolazione cerebrale tramite impulsi elettrici. Una tecnica, a dirla tutta, tutt’altro che sconosciuta o innovativa. Tuttavia, gli studiosi degli HRL Laboratories di Malibu sembrano crederci davvero. E’ quanto traspare da uno studio dal titolo Transcranial Direct Current Stimulation Modulates Neuronal Activity and Learning in Pilot Training, pubblicato dal magazine Frontiers in Human Neuroscience.
Lo studio ha preso le mosse dai parametri cerebrali rilevati in alcuni piloti professionisti, in particolare la memoria di lavoro, associata alla corteccia prefrontale dorsolaterale, e l’apprendimento procedurale, associato alla corteccia motoria primaria. Gli stessi parametri sono, quindi stati riprodotti artificialmente in alcuni fra 32 soggetti, tutti dipendenti degli HRL Laboratories, tramite una tecnica chiamata tDCS, ossia stimolazione transcranica per mezzo di correnti dirette. Per la precisione, i soggetti dovevano imparare a pilotare un aereo usando un simulatore di volo professionale, subendo, durante le sessioni di spiegazione e pratica, una stimolazione alla corteccia prefrontale dorsolaterale o alla corteccia motoria primaria. Lo studio è stato condotto a doppio cieco, quindi i partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi: due di loro sono stati realmente sottoposti alla stimolazione, mentre gli altri due credevano di esserlo. Ebbene, sui primi due gruppi è stato registrato un apprendimento migliore .
Prima di dare libero sfogo alla fantasia e cominciare a parlare di un prossimo improbabile futuro dove studio ed esercizio non saranno più necessari, bisogna, però, fare alcune considerazioni. Innanzitutto, la HRL Laboratories non è esattamente un gruppo di ricerca indipendente, essendo di proprietà della General Motors e della Boeing Company. Inoltre, si è trattato di uno studio singolo. Uno soltanto, che ha oltretutto coinvolto un numero di soggetti abbastanza scarso. Sono, infatti, gli stessi autori dello studio a considerare i risultati ottenuti più che una rivoluzione, semplicemente un motivo in più per aprire questa porta e battere sul chiodo dei protocolli di neurostimolazione, sottolineando la necessità e la prospettiva di ulteriori e costosi studi,.
Infine, vi è forse il vero nodo della questione. E’ vero, pilotare un aereo richiede evidentemente facoltà cognitive multiple, facoltà che la stimolazione transcranica sembra essere in grado di potenziare. Ma quanto è duraturo il suo effetto? Lo studio non si è focalizzato su questa domanda abbastanza spinosa, ma altri studi hanno invece rivelato una durata abbastanza breve dell’effetto di questa tecnica di neurostimolazione che, ad oggi, non ha fornito alcuna evidenza scientifica di modificazioni permanenti delle reti neuronali.
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