Con la globalizzazione è possibile studiare e formarsi all’estero: una delle occasioni irripetibili che, oltre a offrire un’arricchimento personale e un bagaglio culturale straordinario, fanno (o per lo meno dovrebbero rendere) il proprio curriculum parecchio appetibile. Tuttavia a frenare molti studenti che desiderano frequentare corsi di studio all’estero è la difficoltà nel riconoscimento e nell’accettazione delle proprie qualifiche nei Paesi stranieri.
Se effettivamente esiste integrazione formativa ed economica, almeno questo è uno degli scopi di un mondo globalizzato, perché è così difficile far riconoscere i propri titoli? Infatti far riconoscere i propri titoli, le proprie qualifiche professionali è uno strumento di capillare importanza sia per la libera circolazione di lavoratori e soprattutto per gli studenti che investono all’estero la loro formazione. “Il riconoscimento dei titoli di studio è inteso come l’attestazione formale da parte di una autorità competente del valore di un titolo di studio estero ai fini dell’accesso ad attività educative e/o occupazionali“.
Ma come funziona ad atto pratico questo riconoscimento? Si valuta il titolo straniero e per farlo riconoscere a fini accademici o professionali. Ora può succedere che il titolo venga riconosciuto totalmente o in parte. Se il riconoscimento avviene totalmente risulta il corrispondente al titolo italiano, altrimenti, nel caso di un riconoscimento parziale, viene riconosciuta il conseguimento parziale di una carriera universitaria con dei crediti conseguiti che andranno a sommarsi a quelli che dovranno essere conseguiti successivamente, secondo il manifesto degli studi.
Ma chi sono le autorità competenti a cui rivolgersi in una situazione del genere? Esiste un centro di informazione nel Paese in cui ci si trasferisce per lavoro o per studio. Questi centri nazionali di informazioni sono collegati con reti europee sinergiche: la NARIC e la ENIC. La prima facilita i processi di riconoscimento accademico di diplomi e dei periodi di studio. La seconda (ENIC) sostiene la mobilità accademica, garantisce riconoscimento dei titoli esteri ed è presenti in Europa, Medio Oriente, Asia Centro Settetrionale e in Oceania. Non è presente in Africa e nell’America centro-meridionale.
Per info:
Si consiglia la consultazione del sito della rete Naric/Enic e della guida cartacea.
I cittadini dell’Unione Europea hanno ulteriore garanzia: l’EUROPASS. Si tratta di un dossier che vuole garantire maggiore trasparenza e leggibilità ai titoli, alle qualifiche e alle competenze ottenute. E’ uno strumento di cui si servono l’UE per garantire la libera circolazione dei cittadini, dei loro curriculum e dei loro titoli.
L’europass comprende:
- Europass Curriculum Vitae, l´Europass Passaporto delle Lingue, che descrivono le proprie esperienze e competenze e sono fruibili in autocompilazione;
- Il Supplemento al Diploma e il Supplemento al Certificato, che servono per tradurre in modo trasparente i contenuti e il valore di titoli e qualifiche e sono prodotti dalle istituzioni che rilasciano i titoli originali;
- L´Europass-mobilità, utile in caso di esperienze di studio all’estero.
Questi sono disponibili in italiano e in inglese e vengono rilasciati gratuitamente dalle autorità competenti (segreterie universitarie, dalla Regione, provincia, insomma dall’ente deputato a queste funzioni).
Per info:
Si consiglia di consultare sito del Centro Nazionale Europass.
Contatti:
e-mail: europass-italia@isfol.it
Nel caso di studenti stranieri che vogliono un riconoscimento dei propri titoli esteri in Italia, esiste il CIMEA, Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche, ramo italiano della rete internazionale NARIC.
Per info:
Consultare il sito del CIMEA
Contatti:
e-mail: cimea@fondazionerui.it
telefono: 0686321281