Nuovo episodio dell’ormai famosa questione che circola intorno al caso di medicina a Enna. Dopo il sequestro dei locali, la notifica per malversazione e la diffida del Miur, adesso sono stati rimossi i sigilli nei locali precedentemente sequestrati, su disposizione della procura di Enna.
I locali in questione erano quelli al piano terra dell’ospedale Umberto I. Le aule sono state operative solo per un mese, mentre si svolgeva il corso di lingua romena dell’estensione didattica della Dunarea de Jos di Galati propedeutico all’accesso alle facoltà di medicina e professioni sanitarie. I locali, in questo modo, sono tornati in pieno possesso della struttura e sono già stati liberati dai mobili e dalle attrezzature di proprietà del “Fondo Proserpina Srl” società che fa capo a Mirello Crisafulli. Rimosse, inoltre, anche le insegne e le targhe che si trovavano all’ingresso dei locali.
Le indagini inizialmente avviate dall’ex procuratore capo Calogero Ferrotti su impulso del Ministero dell’Università sono adesso coordinate dai sostituti procuratori Francesco Lo Gerfo e Giovanni Romano. Attualmente, a vario titolo sono indagati in cinque. Per abuso di ufficio sono indagati Mirello Crisafulli, Emanuele Cassarà direttore sanitario,Giovanna Fidelio manager dell’Asp, Giuseppe Termine ex commissario dell’Asp. Per invasione di edificio pubblico Mirello Crisafulli. Da individuare, ancora, una o più persone, per la prima indagine, per l’ipotesi di reato di falso per soppressione. Per il secondo filone di indagine, invece, relativo all’ipotesi di reato di truffa aggravata nei confronti degli studenti e di alcuni enti, sono indagati Giuseppe Arena e Mirello Crisafulli.