Da INPS e OCSE allarme future pensioni per i giovani, la Fornero ribatte “I trentenni pensino a lavorare e non a quanto prenderanno di pensione”.
Di fronte ai segnali d’allarme lanciati la scorsa settimana da OCSE e dal presidente dell’INPS Tito Boeri sul rischio per i giovani d’oggi di andare in pensione più tardi a 75 anni e con un assegno mediamente più basso, la Fornero replica ai microfoni di Radio Cusano Campus parlando di terrorismo psicologico: “Mi sembra che ci sia molto rischio nella piega che ha preso questa discussione. Rischio e anche un po’ di terrorismo psicologico e davvero non ce n’è bisogno. La vera discussione è sul lavoro. Non basta una legge per dare alle persone delle pensioni generose. Bisogna fare in modo che i giovani entrino presto nel mondo del lavoro con forme contrattuali il più dignitose possibile. Dobbiamo aiutare le persone a trovare lavoro e poi dire a chi non ce l’ha fatta che avrà comunque una pensione adeguata a carico della fiscalità generale”.
Ma non è tutto. La Fornero invita i giovani a lavorare, a non rifiutare impieghi con assegni molto bassi e non pensare “a quanto prenderanno di pensione”.
Tuttavia appare difficile contraddire i dati reali: sia in riferimento alle problematicità che vivono i giovani d’oggi nel trovare un impiego, sia per il tema pensioni. Il rapporto Pensions at a glance 2015, organizzazione con sede a Parigi, lo dice chiaramente: l’Italia è il paese che ha una spesa pubblica per la previdenza superiore alla media europea, costo che assorbe circa il 15,7% del PIL, e una popolazione che tende sempre più ad invecchiare. Ma la Fornero ci tiene a sottolineare che “fatica ad immaginare un trentenne che pensa già alla pensione” e affermando “che le pensioni non ci saranno soltanto se non ci sarà stato il lavoro”.
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