Il Parco dell’Etna è lo scenario della nuova installazione artistica di Elvira Fusto. “Madre Snatura” è protagonista attraverso i corpi di 28 donne, magre e seminude, i cui volti truccati fanno rivivere la fauna dell’Etna. Donna istrice, volpe, gufo, aquila reale, falco, vipera e riccio dal corpo strozzato da un cavo elettrico nero che finisce con la spina stretta fra i denti della modella, come emblema di una natura oltraggiata continuamente dall’uomo.
Attraverso le fotografie e i filmati dell’installazione umana verrà messo in scena il disagio e il disadattamento della Natura che, con enorme fatica, tenta di conciliarsi con le trecento discariche abusive che occupano il territorio. I corpi si trovano così disposti, a gruppi di sette, intorno a oggetti che da tempo ormai risiedono nel Parco appartenente al Patrimonio dell’Unesco. Non è un numero casuale quello scelto dall’artista, infatti il numero sette nella simbologia è composto da un triangolo e un quadrato, rievocando così la piramide simbolo del divino che risiede in ogni essere e della stabilità di ogni essere che vive nel rispetto di sé. Accanto ai corpi e agli oggetti dismessi l’Etna e la sua maestosità, perché è la sua bellezza il centro del messaggio di Elvira Fusto.
Il video in circa tre minuti cerca di rievocare le origini del rapporto con l’Etna e, dunque, la natura. Un tempo “breve” in cui gli animali antropomorfizzati mostrano le conseguenze del consumo dell’uomo e la debolezza di un animale costretto a cibarsi nelle discariche.
La presentazione dell’installazione sarà il 13 novembre presso la sede dell’Ente Parco Etna (Via Del Convento, 45 Nicolosi) alle ore 11.00 e resterà aperta fino al 29 novembre tutti i lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle 9 alle 13, mercoledì dalle 9 alle 18. Domenica 29 dalle 9 alle 13. L’ingresso sarà gratuito.