Ed ecco che si torna a parlare del caso test di ammissione al corso di laurea a ciclo unico di Medicina e Chirurgia.
Una forte polemica nasce da parte delle associazioni studentesche nel momento in cui, non molti giorni fa, viene resa nota la decisione di fissare, per l’anno accademico 2015/16 i posti disponibili per la facoltà di Medicina a 9.146, contro i 10. 083 dell’anno precedente.
Le contestazioni studentesche sono state diverse e di vasta portata. Link coordinamento universitario e Uds scrivono: “È una decisione totalmente arbitraria poiché manca, ad oggi, una seria previsione del fabbisogno di personale medico nei prossimi anni ed autoritaria, perché non vi è stato alcun confronto su questo argomento con gli organismi di rappresentanza studentesca o le associazioni di categoria“. Dello stesso avviso, Rete degli Studenti medi. “Che fine ha fatto il tavolo di riforma del sistema di accesso all’università, i corsi di preparazione gratuiti organizzati dalle università e gli investimenti sull’orientamento in vista dell’anno accademico 2015/16 promossi dal Ministro Giannini e dal sottosegretario Faraone? ” si chiede Gianluca Scuccimarra, coordinatore Unione degli Universitari.
Dei giorni scorsi (26 Giugno) è, invece, la risposta arrivata dall’ordine dei medici: “Se non si corre ai ripari, nei prossimi 10 anni saranno 25 mila i medici che non avranno alcuna possibilità di sbocchi occupazionali nel servizio sanitario nazionale” chiarisce Roberta Chersevan, presidente Fnomceo (Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri). “I numeri parlano chiaro” prosegue “sono 10 mila ogni anno gli immatricolati a Medicina, e questo solo secondo il numero programmato, perché altri 9 mila posti sono stati resi disponibili, negli ultimi cinque anni, a seguito delle vittorie dei ricorsi degli esclusi, con un risultato di un esubero annuale totale di 2.500 medici.” Un numero destinato a crescere, se si continua su questa scia.
Altro problema che, ad oggi, la Federazione si trova a dover affrontare è il crescente numero di giovani medici che richiedono il “good standing“, certificato necessario per esercitare all’estero.
Proprio per questi motivi la Fnomceo chiede di abbattere a 6500/7000 il numero delle immatricolazioni a Medicina, numero stimato come fabbisogno adeguato a soddisfare il turnover dei medici, senza creare sacche di disoccupazione e/o sottoccupazione. Tutto ciò in attesa di una revisione dei criteri di programmazione dei professionisti da formare sulla base delle esigenze di salute della popolazione.
A chi darà ascolto il Miur: Fnomceo o studenti?