Tifosi sgomenti, intercettazioni telefoniche curate dalla Polizia di Stato ed una città che si è svegliata con un silenzio assordante. La notizia dell’arresto ai domiciliari in cui è coinvolto il presidente del Calcio Catania Antonino Pulvirenti ed altri 6 dirigenti, tra cui il braccio destro Cosentino e Daniele Delli Carri, ha scosso tutto l’ambiente rimbalzando nelle orecchie dei massimi esponenti del calcio.
Sono almeno cinque, secondo il procuratore Giovanni Salvi, le partite truccate che hanno visto il Catania uscire vincente, tra queste Varese-Catania, Catania-Trapani, Latina-Catania, Catania-Ternana e Catania- Livorno: “Almeno 5-6 partite sono state truccate attraverso pagamenti di denaro ai calciatori. Indagine complessa con ingente impiego di uomini. L’indagine è partita da una denuncia del presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, da questa è partita l’indagine che ha portato al suo arresto. L’indagine parte all’indomani della sconfitta contro la Virtus Entella, che fa sprofondare il Catania in fondo alla classifica, in piena zona retrocessione. Si è immediatamente evidenziata la combine con il Varese. Dai colloqui intercorsi tra gli intercettati è emersa l’esistenza della combine. C’era sempre lo stesso schema: tre giocatori da avvicinare e gli orari d’arrivo degli stessi. Con il Varese questo è accaduto. Nel corso dell’indagine questo modus operandi si è consolidato. Prima fase: quella ideativa con al suo vertice il presidente Pulvirenti che dava l’avvio al tentativo di combine, poi una fase esecutiva con la consegna del denaro che serviva al calciatore oggetto di corruttela. Non solo intercettazioni, ma anche video che riprendono il tentativo di combine. Una volta ottenuta da Impellizzeri (uno degli arrestati), uno dei finanziatori, il via, Delli Carri parlava con Di Luzio (conosciuto durante l’esperienza nel Pescara), questo, a sua volta, contattava Arbotti, agente Fifa, che vantava conoscenze che gli permettessero di avvicinare i calciatori. Arbotti poi si interfacciava con Delli Carri per la riuscita della combine”.
Oltre all’operazione Catania, ci sarebbero anche altre persone coinvolte nello scandalo tra cui il proprietario del Messina Pietro Lo Monaco, l’ad dello stesso Messina Alessandro Failla e il ds Fabrizio Ferrigno, e i giocatori Riccardo Fiamozzi (Varese), Alessandro Bernardini (Livorno), Matteo Bruscagin (Latina) e Antonio Daì (Trapani). Pare inoltre che per adesso i giocatori del Catania non siano coinvolti. La “parcella” degli atleti pare essere stata di 10 mila euro media.
Questo il video delle intercettazioni rilasciato dalla Polizia di Stato: