Schegge del passato e ricostruzioni ad hoc, scorre la vita di Lionel Messi, dalla lotta contro i deficit fisici che hanno rischiato di bloccare la sua carriera, all’arrivo a Barcellona che cambierร la sua vita, fino a renderlo uno dei piรน grandi calciatori di sempre.
La storia di un mito dello sportย arriva sul grande schermo. Lunedรฌ 1 giugno e martedรฌ 2, pochi giorni prima della finale di Champions tra il Barcellona e la Juventus, esce il film sul fuoriclasse argentino presentato a Venezia nell’ultimo Festival. E’ un film-documentario del regista รlex De la Iglesia sulla carriera di Lionel Messi che cosa rende il campione di Rosario il miglior giocatore del mondo?
Mymovies Trama
Confrontarsi con un mito dello sport vivente, anzi nel pieno della propria carriera, รจ operazione insolita oltre che temeraria. Materiale per Alex De La Iglesia, spericolato e spiazzante, che in Messi tuttavia pare quasi nascondersi all’ombra della “Pulce”, occultando il suo stile in favore delle gesta del Diez. Compito reso ancor piรน arduo dalla natura irriducibile di anti-personaggio del nostro. Il regista sceglie l’approccio ibrido, mescolando parti di documentario girate al tempo presente, in cui Messi non compare ma รจ solo raccontato, immagini di repertorio e sezioni ricostruite in maniera fittizia, con attori professionisti (4 diversi per il ruolo di Messi). De La Iglesia sceglie la linea difensiva totale, nel bene e nel male, la favola del campione piรน forte di una costituzione gracile, piรน forte delle timidezze e, per una volta, serio e semplice, non incline a trasgressioni: una storia troppo bella per essere raccontata dando spazio ai detrattori, rigorosamente tenuti fuoricampo.
Il paragone con Diego Armando Maradona, straordinariamente simile a Messi da un punto di vista tecnico e polarmente opposto da quello caratteriale, รจ inevitabile e non manca neppure la presenza del pibe de oro, ma la questione Coppa del Mondo mancata e le accuse di scarsa argentinitร sono liquidate senza tanti complimenti dai commensali del ristorante in cui si svolge buona parte di Messi. Ai tavoli siedono icone come Cruyff, Menotti, Mascherano, Iniesta e altri, uniti (da un astuto montaggio che li fa apparire come contigui) alle figure piรน importanti dell’infanzia del campione.
Non mancano i capolavori indimenticabili, tra cui i gol segnati contro Getafe e Saragozza, complicati da un montaggio frenetico che vuole enfatizzare il momento ma in parte nasconde la bellezza del gesto. In generale De La Iglesia pare piรน interessato alla chiacchiera che scorre tra un bicchiere di vino e l’altro o alla sua ricostruzione con attori di stralci della vita di Messi (approccio antitetico al documentario su Zidane, in cui a “parlare” erano i piedi di Zizou e il rock dei Mogwai) che alle prodezze del nostro, benchรฉ il paragone con i rari ma preziosi estratti di repertorio finisca per risultare ingeneroso. D’altronde il fatto che un dribbling compiuto a nove anni dal piccolo prodigio emozioni piรน del girato di un regista professionista giustifica l’operazione quasi agiografica che gli รจ stata dedicata.
Che rimane (e va ribadito) assai impegnativa e dalle aspettative enormi, ma che De La Iglesia non sembra aver condotto al meglio, limitandosi al “dovuto” e rinunciando a sfondare il muro invisibile che nasconde i pensieri della Pulce. Di cui difficilmente si dimentica l’espressione dopo la finale di Brasile 2014, una postura sรฌ cinematografica, che vale piรน di mille gesti attoriali e di altrettante parole, come quelle che scorrono nel documentario di De La Iglesia.