Dopo la risposta data dal Rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro, alle accuse di censura Iachello ed Elia replicano:
Al rettore-presidente del Consiglio di amministrazione
Ai componenti del Consiglio di amministrazione,
Vista l’odierna replica, a mezzo stampa, del rettore Pignataro alla pubblica denuncia che noi sottoscritti consiglieri di amministrazione Febronia Elia e Enrico Iachello ci siamo visti costretti ad avanzare in data 30.01.2015, allorquando non è stato posto all’ordine del giorno del CdA il punto dal titolo “Nota del dott. Maggio prot. 8435 del 24.01.2015” ritualmente richiesto, unitamente alla prof.ssa Toscano, in data 26.01.2015, confermiamo e ribadiamo, con la presente, la richiesta di inserimento del suddetto punto all’odg della prossima seduta del CdA, in calendario per il 27.02.2015.
Certi che il rettore non vorrà ulteriormente insistere in comportamenti che già risultano lesivi, oltre che dei principi basilari di qualsiasi sistema democratico, delle nostre prerogative di consiglieri di amministrazione e che, qualora perdurassero, continuerebbero a rivelare una natura oggettivamente censoria e antidemocratica. Ciò, con riserva di ogni ulteriore azione a tutela dei diritti che le norme regolamentari riconoscono ai componenti del CdA.
In perfetta adesione con quanto affermato dal rettore nel suo comunicato stampa, e cioè che”il Consiglio d’Amministrazione è un organo dotato di un ben preciso regolamento che il rettore, nella qualità di presidente dello stesso Consiglio, è tenuto a far rispettare”, invitiamo il rettore Pignataro a dare piena attuazione a quanto prescritto dall’art. 1 del regolamento interno del Consiglio di amministrazione (D.R. n. 1795 del 23.03.2010), norma che il rettore Pignataro non può che ben conoscere, considerata la sua lunga frequentazione dell’organo collegiale, prima in qualità di consigliere, più di recente in qualità di presidente dell’organo: “Il Consiglio di Amministrazione viene convocato dal Rettore-Presidente, tutte le volte che lo ritenga opportuno e comunque almeno una volta al mese, e ogni qualvolta lo richiedano motivatamente almeno due consiglieri”.
Alla luce di quanto disposto da tale norma, in maniera chiarissima e incontestabile, al rettore-presidente non compete alcuna valutazione in ordine alla richiesta di inserimento del punto all’odg, sollecitato dai consiglieri Elia, Iachello e Toscano, e non può, pertanto, esimersi dall’ottemperare alla richiesta degli stessi. In altri termini, avendo i sottoscritti e la prof.ssa Toscano avanzato richiesta motivata di inserire un punto all’odg, il rettore-presidente è obbligato a inserirlo, libero poi di esprimere le sue valutazioni discrezionali sul punto, così come ogni altro componente del CdA. Lo stesso accade a ciascun consigliere di amministrazione su qualsiasi punto inserito all’odg per iniziativa del rettore-presidente (ai sensi del medesimo art. 1 del regolamento del CdA).
Sull’obbligo del rettore-presidente di inserire all’odg di seduta un punto motivatamente richiesto da ben tre consiglieri, per nulla incide il parere che gli è stato fornito dall’Avvocatura dello Stato. Tale parere esprime soltanto l’opinione dell’Avvocatura circa la diffida fatta pervenire dal dott. Maggio con nota 8435 del 24.01.2015, sulla quale – in qualità di consiglieri di amministrazione – chiediamo che il Consiglio sia chiamato formalmente a esprimersi liberamente, nell’esercizio delle prerogative riconosciutegli dall’ordinamento, che non possono essere minimamente intaccate – giusta l’evidente prescrizione regolamentare – da qualsivoglia parere esterno, seppure autorevole.
Proprio perché intendiamo fornire, per dirla col rettore, il nostro “contributo nel rispetto delle norme e della consolidata prassi di buon funzionamento degli organi collegiali del nostro Ateneo”, pretendiamo, nell’interesse generale e di noi consiglieri, la piena “osservanza delle regole che sono a suo presidio”.
Catania, 4 febbraio 2015 I consiglieri di amministrazione Febronia Elia e Enrico Iachello
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