La partita per il Quirinale sembra ormai chiusa: il colpo di mano di Matteo Renzi, che ha stroncato tutte le candidature avanzate, ricompatta la vasta area della sinistra parlamentare. Il nome di Sergio Mattarella sembra mettere d’accordo tutti, tranne Berlusconi e Alfano fortemente critici nei confronti del metodo utilizzato dal Presidente del Consiglio.
Renzi, infatti, ha preferito sacrificare un possibile accordo con il leader di Forza Italia pur di vedere unito e coeso il proprio partito, attraversato nelle ultime settimane da accesi scontri interni. Il nome di Mattarella, oltre a riunire il Partito Democratico, ha anche incassato i consensi di Sinistra Ecologia e Libertà e di Scelta Civica.
Silvio Berlusconi, tuttavia, ha annunciato che pur rispettando la scelta del nome di Mattarella, non appoggerà in Parlamento un candidato posto, a suo dire, in modo così forzato. Critiche piovono anche dagli esponenti di Forza Italia e Nuovo Centrodestra che, a seguito della mossa a sorpresa di Renzi, annunciano ostacoli per il cammino delle riforme costituzionali.
Sergio Mattarella, settantatrenne giudice della Corte Costituzionale, sembra tuttavia proiettato verso il Quirinale: domani, sabato 31 gennaio, vedremo insieme se riuscirà ad ottenere il quorum di 505 voti necessario per l’elezione.
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